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2018: Ritorno al Futuro …. riecco ‘Il Tagliaerba’ … più affilato che mai

DiGiuliano Monari

Gen 1, 2018

Il Tagliaerba, rubrica semiseria di satira poco convenzionale e poco politically correct, fastidiosamente sagace

La Satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »

 

Il 2017 è finito. Meno lutti illustri del 2016 (anno in cui i giornalisti preparavano anticipatamente i coccodrilli per le celebrità che mostravano anche un solo colpo di tosse), ma un anno comunque degno di nota.
Abbiamo avuto l’inizio di alcuni cantieri promessi e il blocco di altri in cui le ditte spariscono come fossero il mago merlino; abbiamo avuto nomine dei cda e battaglie politiche in cui solo il PD ha alzato la voce, fatta eccezione per Mattarelli, che nel ribadire le medesime cose per anni è diventato come il rumore del treno per chi vive vicino ai binari, una cosa fastidiosa a cui ci si abitua poichè necessaria.
Abbiamo visto i partiti sciogliere le alleanze come neve al sole e immancabilmente dire tutto e il contrario di tutto, in un loop musicale degno delle canzoni di Mogol.
Abbiamo visto finire questa legislatura con un menefreghismo degno della domenica davanti al televisore guardando Barbara D’Urso.
Ed ora cosa ci aspetta? Bella domanda. Siamo demotivati come i giocatori dei videopoker che buttano euro in una video macchinetta chiamato stato, sperando prima o poi arrivi la svolta, credendoci sempre meno ma rimanendo li ad impoveririci.
Perfino nel locale, le amministrazioni si susseguono in una rassegnazione pallida che spegne la rabbia e lascia il posto alla depressione casalinga, in un centro strorico che ci vede festeggiare per una stella gigante in piazza che illumina bar spenti e vuoti durante le feste.
Abbiamo perso qualcosa, è evidente.
La voglia di sperare o di lottare, la voglia di ridere e di sentirci comunità, la voglia di sacrificare qualcosa per un bene più grande. Ormai se lottiamo per qualcosa ci sentiamo dire “chi te lo fa fare”?
Io però non riesco a non sperare in qualcosa di meglio, in un futuro migliore per tutti noi e per la città che amo. Quindi da dove ripartire? Dal sorriso.
E per cominciare bene e farvi sorridere ecco cosa spero porti l’anno nuovo a tutti noi:
Partiamo dall’amministrazione:
Per il sindaco Fabrizio Toselli vorrei un clone, anzi due, che possano prendere i posti vuoti dei 2 assessorati che inspegabilmente sono ancora in attesa di essere nominati.
Per il vice sindaco Simone Maccaferri dello xanaxs nel caso debba incontrare altri commercianti insoddisfatti.
Per l’assessore Matteo Fortini un’interprete che traduca le sue spiegazioni al consiglio o ai comuni mortali.
Per l’assessore Cinzia Ferrarini una squadra antisommossa per le prossime brillanti idee che riguardano la scuola.
Per l’assessore Grazia Borgatti un giubotto catarifrangente che palesi la sua presenza nella vita politica locale, dato che non la si nota più di tanto.
Per l’assesore Mariacristina Barbieri qualcosa che la tenga occupata, dopo le consulte pare annoiarsi un po’ ed essere abbastanza acida.
Per il capogruppo Mark Alberghini un ruolo che lo porti via dal consiglio, che al momento non sembra stimolarlo più di tanto.
Per Alessando Guaraldi, Marco Pirani ed Edoardo Fiocchi una playstation da usare in consiglio per non annoiarsi troppo data la giovane età.
Per il resto dei consiglieri di maggioranza, un nuovo sistema di comunicazioni più rapido ed efficiente, pare che su quel fronte ci sia qualche problema..
Per il presidente del consiglio Veronesi un telecomando per mettere in modalità “muto” i consiglieri se si dilungano troppo o vanno fuori argomento.
Passiamo all’opposizione:
A Piero Lodi un po’ di amore, magari qualcuno che abbia voglia di telefonarli, in ricordo dei bei tempi andati.
A Marcella Cariani il ruolo di capogruppo in consiglio, dopo aver perso la segreteria del PD, un premio di consolazione ci stava, ma qualcuno non molla l’osso.
A Vasco Fortini il ruolo di commissario in partecipanza, anche se non sarebbe possibile, tanto li dentro ormai non esiste logica.
A Marco Pettazzoni un nuovo bar a Bevilacqua dove trasferire il suo ufficio da consigliere regionale.
A Elisabetta Giberti un nuovo argomento su cui farsi un nome, il tema rifiuti può essere degradante.
A Diego Contri un cagnolino, miglior amico dell’uomo poichè pare si senta solo ultimamente. Rigorosamente maschio però.
A Gunner Maccaferri un pappagallo (non un falchetto) che parli al posto suo in consiglio, visto che a lui non viene tanto bene.
Ad Enrico Malucelli 2 biglietti per il Firenze Rock così allarga i suoi orizzonti musicali.
A Marco Mattarelli un dvd con tutti i discorsi del duce da imparare per i prossimi video che vorrà pubblicare su Facebook; è evidente che la marcia “mattarelliana” su Roma è imminente.
Fuori dal consiglio comunale:
Ad Ivan Greghi una vacanza pagata, non a lui, ma a Piero Lodi, in modo da toglierselo dalle scatole quanto basta.
A Cristina Romagnoli un ufficio nuovo, che non sia il sottotetto, li si rischia di sbattere la testa, così poi magari nessuno la va più a cercare..
A Mirco Gallerani una laurea ad honorem in terrorismo, le bombe che lancia lui sono ammirate perfino in arabia saudita.
Ad Ivano Manservisi 20 anni in meno dato che non pare intenzionato a fermarsi ancora, con buona pace di tutti.
Ai carristi un bravo psicologo che faccia sedute di gruppo e magari, porti pace in quella guerra fratricida che è il carnevale di Cento.
Ad Aproniano Tassinari del fosforo per la memoria, dato che pare si sia dimenticato chi era Mirco Gallerani e le sue potenzialità.
Ai commercianti del centro una botta di culo, anche solo una eh, giusto per invertire la tendenza.
Ai Centesi Tutti un po’ di amor proprio per se stessi e per la proprià città, possiamo essere una grande comunità, se solo smettessimo di denigrarci a vicenda.
E infine per Cento, una ripartenza seria (non un cambio di marcia, visto che ci siamo già ingolfati), per poter veder tornare a splendere questo meraviglioso paese..

Buon 2018 a tutti voi dal tagliaerba!

Il Tagliaerba di George Savignac