• Gio. Mar 28th, 2024

Il primo giornale telematico di Cento

IL PROGETTO ESPOSITIVO DI SAN LORENZO SI COMPLETA CON IL RIENTRO DI ALTRE DUE OPERE DEL GUERCINO- il video

DiGiuliano Monari

Lug 23, 2016

guercino a san lorenzo 22 luglio 2016-1

Si è completato venerdì 22 luglio il progetto espositivo della chiesa San Lorenzo: le due tele del Guercino, il ‘Miracolo di San Carlo’ della parrocchiale di Renazzo e l’‘Assunta’ della chiesa del Rosario, sono rientrare in città. Si sono unite agli altri capolavori in un secondo momento perché hanno seguito un diverso percorso essendo di proprietà della Curia, che li ha gentilmente prestati sino al restauro degli edifici religiosi.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Fabrizio Toselli. «Questa è un’altra grande giornata per Cento, che proprio nel nome del Guercino può divenire una città più attrattiva – ha affermato -. E proprio in tal senso stiamo lavorando alla fondazione di un Centro Studi sul Guercino, che metta in sinergia studiosi, organizzi iniziative nazionali e la promozione all’estero, entrando nei più importanti circuiti culturali».

In mattinata le due opere sono state accuratamente imballate a Sassuolo, dov’erano ospitate in questo post sisma, e sono state portate Cento per il montaggio, in una suggestiva e spettacolare operazione gestita da Arteria e Art Defender.

Nel pomeriggio la grande cassa in cui erano custoditi è stata aperta e i due dipinti sapientemente collocati nella cornice della settecentesca chiesa di San Lorenzo: l’‘Assunta’ installata a un’altezza di otto metri, sopra l’altare, il ‘Miracolo di San Carlo’ nella sala Ottavio Mazzonis.

«Due gli elementi da sottolineare – ha spiegato Fausto Gozzi, direttore dei musei civici -. L’unicità del luogo: solo qui in tutto il mondo si possono ammirare insieme dodici opere del Guercino. E il fatto che Cento torni a riappropriarsi delle tele del suo figlio più illustre dopo un’assenza di quattro anni. In quattro secoli solo due volte si sono allontanate da ‘casa’: quando nel 1796 vennero ‘trafugate’ da Napoleone, e portate in Francia per due decenni, fino al 1815, e dopo il terremoto: persino durante la guerra rimasero, nascoste nell’ospedale».

L’esposizione ora rappresenta ancor più una straordinaria occasione per gli appassionati e gli amanti dell’arte barocca, dal momento che copre l’intero arco temporale e stilistico dell’artista centese: dai suo 22 anni, con il ‘Miracolo di San Carlo’, ai 60 con il ‘San Giovanni Battista.