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QUINTO COMPLEANNO PER IL GIARDINO DEGLI ALPINI

DiGiuliano Monari

Set 14, 2019

Nel 2014, in occasione del Raduno Sezionale ospitato dal Gruppo di Cento, gli Alpini hanno riqualificato un parco urbano e realizzato un monumento agli alpini caduti e al capitano Massimo Ranzani, scomparso in Afghanistan a seguito di un attentato. Da quel giorno il Gruppo di Cento porta il suo nome e la mamma ne è diventata madrina.

Continua la tradizione di festeggiare il compleanno del Parco degli Alpini: la cerimonia sabato 14 settembre.

«Per gli alpini è importante ricordo – ha affermato il generale Giuseppe Sergio -. Per questo è stata dedicata la stele al capitano Ranzani, a testimonianza delle sue virtù militari, umane e di leadership. Gli Alpini hanno strappato al degrado quest’area trasformandola in un parco, nobilitato da questo importante monumento. Occasioni come questa rafforzano il legame fra generazioni, diffondendo attraverso la memoria gli ideali di pace».

«Grazie agli Alpini per quello che fanno quotidianamente, di cui siamo particolarmente orgogliosi – ha rimarcato il sindaco Fabrizio Toselli -. Grazie per la gestione di questo giardino e per avervi voluto associare il ricordo del Capitano Ranzani, molto importante per la città e per l’Italia intera: in una società in cui si evidenziano esempi negativi è fondamentale che i ragazzi e i bambini abbiano un eroe positivo e Massimo lo è, perché ha dato la vita per noi». Il primo cittadino ha quindi annunciato anche che il Rotary Cento ha scelto di donare parte del service per l’installazione di un gioco proprio al Giardino degli Alpini.

A seguire Cesare Lanzoni ha portato una testimonianza della sua vita militare, mentre capogruppo Franco Poli ha voluto citare il compianto primo capogruppo Massimiliano Ottani.

Infine Mario Ranzani, papà di Massimo, presente con la moglie Gabriella, ha riferito come siano trascorsi 9 anni dalla scomparsa del figlio. «Grazie a tutti – ha detto – senza di voi i nostri ragazzi non vivono: la memoria deve continuare. Per noi Massimo è qui e vive e questo ci aiuta».

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