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Il museo MAGI900 apre un nuovo edificio che permette di esporre quasi integralmente la collezione d’arte moderna e contemporanea

DiGiuliano Monari

Dic 2, 2015

inaugurazione magi 900 nuova ala 2015Di Giuliano Monari

Il 28 novembre, alle ore 16.30, è stata inaugurata a Pieve di Cento la nuova ala espositiva del MAGI900. Il museo, fondato dall’industriale Giulio Bargellini, completa i propri spazi arrivando ad esporre quasi integralmente la propria collezione d’arte moderna e contemporanea.

All’inaugurazione ufficiale, insieme a Giulio Bargellini, erano presenti Patrizio Bianchi – Assessore della Regione dell’Emilia-Romagna alla scuola, formazione e università –Luciano Caramel – docente e storico dell’arte – e Claudio Spadoni – storico dell’arte e direttore di istituzioni museali.

Il progetto del MAGI900 è l’esito di un percorso iniziato oltre vent’anni fa, quando Giulio Bargellini – imprenditore, collezionista e fondatore del museo – decide di dare vita ad uno spazio espositivo museale, collaborando con artisti, critici, collezionisti, storici e amanti dell’arte.

L’ampliamento del museo ha previsto la realizzazione di un nuovo edificio di oltre duemila metri quadrati collegato ai due edifici preesistenti, la sede storica ricavata dal recupero di un silo del grano del 1933 e l’ampliamento del 2005. A quindici anni dalla prima inaugurazione, il MAGI900 arriva così ad esporre migliaia di opere d’arte su una superficie di oltre novemila metri quadrati.

La nuova ala del museo, progettata dagli ingegneri Fabio Paoletti, Fabrizio Campanini e Luca Venturi e allestita da Valeria Tassinari, curatrice scientifica del MAGI900, è formata da un grande edificio di tre piani fuori terra e da una grande terrazza panoramica, tutti collegati agli altri edifici del museo da ampi ballatoi e vetrate. Il volume, dalla forma semplice e compatta, ospita al piano terra la collezione di opere dedicate all’Africa e al Sud America; spiccano le grandi sculture italo-africane realizzate in Kenya, le opere della Biennale d’Arte di Malindi, i dipinti di Esther Mahlangu, figura di spicco delle arti visive africane i cui lavori sono esposti nei principali musei del mondo; sono inoltre esposti i dipinti, le sculture e le ceramiche di Cesare Siviglia, artista colombiano la cui produzione è ispirata all’arte precolombiana. Al primo piano della nuova ala è esposta invece l’Arte aniconica contemporanea, mentre l’ultimo livello è interamente dedicato all’Arte figurativa contemporanea e ai Nuovi realismi. Questa nuova ampia sezione si affianca dunque agli spazi già aperti, completando il progetto di realizzare una struttura  articolata e di grande impatto.

L’ala dei grandi maestri e delle collezioni è ospitata in un secondo edificio di sei livelli, costruito nel 2005 in ampliamento della sede storica del vecchio silo. Anche questa ala del MAGI900 è organizzata per sale tematiche ed è dedicata appunto ai grandi Maestri italiani del Novecento – tra cui Boldini, Burri, Depero, De Chirico, Carrà, Fontana, Modigliani – alle pale d’altare della Chiesa Collegiata di Pieve di Cento salvate dal terremoto del 2012, con capolavori di Guido Reni, Lavinia Fontana, Guercino e Scarsellino, e a numerose raccolte. Tra queste spiccano la collezione di opere minime 8X10 del regista Cesare Zavattini, le sezioni dedicate ai movimenti artistici L’astratto presente, Poesia Visiva, Metacosa e Madì, le collezioni su Nado Canuti, Carlo Levi, Josè Ortega, Concetto Pozzati, Mauro Reggiani, Riccardo Ricas, Sergio Vacchi e Tono Zancanaro, la collezione Susmel sull’arte del Ventennio, la sezione sulla performance realizzata al MAGI dall’artista giapponese Shōzō Shimamoto, quella dedicate all’Uomo della Pace e le nuove sezioni sulla Belle Époque e La bellezza.

L’ala storica – il silo blu trasformato in museo nel 2000 su progetto del noto architetto Giuseppe Davanzo – ospita invece le mostre temporanee, gli eventi, le conferenze e le attività con le scuole e per la didattica, nonché il giardino delle sculture con opere monumentali di Nado Canuti, Simon Benetton, Umberto Mastroianni, Mirko, Graziano Pompili e altri autori italiani contemporanei.

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