Un
territorio creato e caratterizzato dall’opera ingegneristica dell’uomo
ma che, paradossalmente, è sprovvisto di un apposito corso
universitario. E’ l’importante riflessione emersa durante il primo degli
Appuntamenti con la Bonifica, organizzato dal Consorzio di Bonifica
Pianura di Ferrara nella bella cornice di Casa Romei con la quale si è
creata una interessante partnership, cogliendo l’occasione per rivelare
ai presenti un prezioso pezzo custodito al museo che testimonia il
passaggi di Napoleone a Ferrara, personaggio che ha avuto un ruolo
importantissimo nella cartografia estense.
Parlando
de “Il territorio e le bonifiche tra Settecento e Ottocento” si è
dunque analizzato il Catasto Carafa e la Carta Napoleonica,
intrecciandole con l’attualità e la storia. “Il consorzio ha un immenso
patrimonio archivistico, storia del territorio, del quale vogliamo dare
la possibilità a tutti di conoscere e comprendere – ha detto Franco
Dalle Vacche, presidente del Consorzio – cartografia di una precisione
impressionante e, come nel caso del Catasto Carafa del 1779, il
riferimento all’epoca per determinare la quota di contribuzione dei
proprietari in un territorio costruito artificialmente dall’opera dei
canali”. A spiegare la lunga storia estense legata alla formazione
culturale degli ingegneri è stata Alessandra Fiocca del Dipartimento di
Matematica e Informatica dell’Università di Ferrara che ha anche
introdotto un’importante riflessione, alla luce del tanto lavoro e dei
tanti studi che sono stati necessari per arrivare all’attuale situazione
territoriale. “Dal 1989 alla facoltà universitaria ferrarese vi sono i
corsi di ingegneria civile ambientale, elettronica informatica e
meccanica – ha detto – non c’è ingegneria idraulica, una cosa che lascia
decisamente perplessi”.
Strumenti
importanti sono stati il Catasto Carafa del 1779 e la Carta Napoleonica
del Basso Po del 1814, illustrati dall’ingegner Alessandro Bondesan,
del Settore Sistema Informativo Geografico del Consorzio di Bonifica
Pianura di Ferrara. “Carte di grande pregio e ricche di dettagli – ha
aggiunto – che il Consorzio ha voluto digitalizzare per garantirne la
conservazione ed una più facile consultazione. Cartografia che abbiamo
anche georeferenziato ed entrata nel nostro moderno sistema geografico
informatico territoriale che utilizziamo insieme alle più moderne
tecniche e strumenti di rilevamento”.
In
chiusura, Andrea Sardo, direttore del Museo di Casa Romei, si è
collegato regalando uno spaccato di storia parlando di Napoleone
Bonaparte a Piazza Ariostea svelando la sorpresa di possedere gli unici
due frammenti superstiti della statua di Napoleone che era posta in cima
alla colonna. “In un accordo di valorizzazione della memoria, abbiamo
deciso di lavorare con il Consorzio organizzando questi incontri e la
mostra Carafa visitabile fino al 6 gennaio – ha concluso Sardo –
entrambi possediamo importanti memorie ed elementi di interesse in
comune”