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UNA GIORNATA PARTICOLARE SULLA LEGALITA’

DiGiuliano Monari

Dic 5, 2019

In occasione del trentennale della Convenzione ONU dei Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza, l’ISIT Cento ha partecipato ad una conferenza proposta dal Comune di Cento e Libera dal titolo “L’infanzia rubata: il diritto degli adolescenti di vivere liberi dalle mafie” . Sono intervenuti Stefania Pellegrini, Docente Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e Federico Lacche, Direttore Libera Radio. Ad ascoltare gli interventi i ragazzi della 1 e 2 N e una delegazione della 1K indirizzo tecnologico, accompagnati dalla prof.sa Mascia Iaconis

La docente ha raccontato che “I minori di mafia sono vittime di indottrinamento malavitoso, sono coinvolti negli affari illeciti del sodalizio criminale, sono minori che iniziano a commettere una serie di reati spia, esprimono tratti di pericolosità sociale, irregolarità nella condotta e nello stile di vita per frequentazioni, reiterata assenza scolastica, assumono atteggiamenti violenti, commettono reati sintomatici di una progressione criminosa. Si tratta di sono minori in situazioni di rischio connesso alle sanguinose faide tra ‘ndrine. Ancora, sono minori inseriti in contesti familiari in cui uno dei genitori, solitamente la madre, ha avviato un percorso di dissociazione dagli schemi malavitosi ndranghetisti o di collaborazione con l’A.G. ordinari”

Lo stesso Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale dei minoridi Reggio Calabria, in un report di Libera, ribadisce che “In alcune realtà, come quella calabrese o siciliana, i contesti criminali presentano una forte connotazione familiare” sottolinea Roberto Di Bella – minori di Reggio Calabria, “ la famiglia trasmette e tramanda la cultura di mafia / ndranghetistica da padre in figlio”. «La ndrangheta si eredita e le famiglie si assicurano il potere sul territorio grazie alla continuità generazionale. La ndrangheta ha bisogno di uomini. Se li garantisce allevandoli fin da quando sono bambini»

Nel pomeriggio, una rappresentanza dei ragazzi , si è ritrovata per ascoltare l’esperienza di Ciro Corona, un ragazzo di Scampia che da un palazzo confiscato alla Camorra, ha fatto nascere una grande risorsa sociale, l’Officina delle culture Beniamina Gigli, vittima innocente della camorra. Un centro che come obiettivo ha quello di togliere i ragazzi dalla strada, mandarli a scuola, proporgli attività adatte alla loro età.

Ciro ha voluto raccontare un’altra Scampia quella del riscatto, ha precisato con rammarico come la cinematografia porti avanti un’idea sbagliata, anacronistica non mettendo in evidenza come la gente si sia ripresa il quartiere. Pur rimanendo i problemi, sono diminuiti e adesso la gente vuole combattere l’illegalità.

Una lezione di legalità e consapevolezza per i nostri studenti! “Un gruppo motivato che si è distinto nel fare domande efficaci, dirette sul tema già affrontato in classe nei due incontri col giornalista radiofonico” sottolinea la docente..

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