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Cento, apre il giardino dei sensi e dell’inclusività. Questa mattina il taglio del nastro

DiGiuliano Monari

Ott 17, 2020


Un giardino a cinque petali dove ogni petalo rappresenta un senso. È lo spirito che ha mosso i primi passi del parco giardino che da oggi, sabato 17 ottobre, una collaborazione fra Comune di Cento e un’associazione di volontariato, ‘Le case degli angeli’ di Nedda Alberghini, ha aperto a tutti i centesi, disabili compresi. Questa mattina in un’area riqualificata del Parco del Reno si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della nuova area verde. Il taglio del nastro è stato affidato a chi ha avuto l’idea, Nedda Alberghini ma con lei c’era anche il sindaco di Cento Fabrizio Toselli, il vicesindaco Simone Maccaferri e l’assessore con delega all’associazionismo, e che ha tenuto i contatti diretti con l’ideatrice, Matteo Fortini.

In tempi di crisi e di casse vuote anche nelle amministrazioni pubbliche non è facile trovare enti che come il Comune di Cento credono in un’idea come quella di rivalutare e valorizzare uno spazio verde che possa poi a sua volta diffondere cultura per il rispetto dell’ambiente.  «Diffondere cultura ambientale fa bene allo spirito e al corpo» è convinta Nedda Alberghini che con questo spirito si è rivolta al Comune e l’amministrazione è stata ben felice di accogliere il suo progetto, finanziarlo per 50mila euro (gli altri 35 li ha messi ‘La casa degli angeli’, ndr) per creare un nuovo spazio dentro al Parco del Reno. «Questo è il parco-giardino dell’inclusione e lo dimostra il fatto che qui possono accedere anche i non vedenti e stimolare i loro sensi attraverso le tabelle esplicative che sono anche in linguaggio braille» ha affermato il sindaco durante la cerimonia. Con lui c’era anche l’assessore regionale alla cultura e al paesaggio Mauro Felicori che ha parlato di «buon esempio di rigenerazione urbana». Alla cerimonia, oltre a tutte le autorità locali, c’erano anche i rappresentanti delle forze dell’ordine locali di carabinieri e finanza, e il sindaco di Pieve di Cento Luca Borsari.

Al taglio del nastro è seguita la benedizione della nuova area verde da parte di monsignor Stefano Guizzardi parroco di San Biagio e San Pietro. Vicino al parco inoltre c’è un bar chiosco completamente rinnovato e un’area per lo sgambamento cani. Il giardino è stato intitolato al figlio di Nedda Alberghini, Daniele Po, disabile e  scomparso prematuramente per un incidente stradale il 3 ottobre del 1998. Nedda Alberghini da molti anni è impegnata nel sociale ed è l’ideatrice di molti progetti per ragazzi e per le donne in tutto il mondo. La cerimonia è stata poi arricchita dalla musica per piano suonata da Catia Zaccaria e la voce recitante di Alessandro Ramin. I due artisti  hanno animato la cerimonia con cinque perfomance musicali accompagnate dalla lettura di alcuni passi di poesie di autori della letteratura mondiale e ognuna ispirata ai cinque sensi. Il parco giardino infatti è stato progettato come un fiore a cinque petali. Ed ogni petalo è un senso. C’è quello dell’olfatto con le piante aromatiche, c’è anche quello del tatto, con la possibilità di toccare il verde del giardino. I colori delle piante soddisfano anche il senso visivo mentre quello uditivo è legato al rumore che le piante producono quando sono mosse dal vento. Il parco è stato sviluppato su un progetto di tesi di laurea dell’agronomo Laura Vancini.

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