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LA GUARDIA DI FINANZA A TUTELA DEI DEBOLI E DEI BISOGNOSI – CONTROLLI SULLE MISURE DI SUSSIDIO PUBBLICO DESTINATE ALLE FAMIGLIE ED ALLE IMPRESE COLPITE DALL’EMERGENZA DA COVID- 19

DiGiuliano Monari

Nov 13, 2020



Per difendere le famiglie, i lavoratori, gli imprenditori e i professionisti che hanno subito
un effettivo danno e continuano a versare in uno stato di crisi, il Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Ferrara, sta mettendo in atto una serie di attività per scoprire
eventuali illeciti nella percezione delle “misure di sostegno” introdotte dal Governo per far
fronte alla crisi in atto e contenere gli effetti negativi sul tessuto economico e sociale.
La Guardia di Finanza di Ferrara, che sta adeguando il proprio dispositivo di vigilanza
sempre con lo scopo di sostenere l’economia sana della provincia ferrarese ha avviato,
già da tempo, tramite i propri Reparti presenti sul territorio, mirate azioni di servizio tese
ad individuare quei furbetti che danneggiano, soprattutto, i reali bisognosi delle “misure di
sostegno” alla famiglia, al lavoro, alla liquidità, sulla base degli elementi raccolti
attraverso le interrogazioni delle banche dati in uso e di quelli pubblicamente disponibili.
Per l’avvio dei controlli sui “buoni spesa”, sono stati già richiesti a diversi Comuni della
provincia gli elenchi di coloro, oltre 6.500, che hanno usufruito della particolare misura di
sostegno alla famiglia. Le Fiamme Gialle ferraresi, sulla base degli elenchi forniti e degli
incroci dei dati elaborati attraverso le “banche dati” in uso, hanno finora analizzato oltre
500 autodichiarazioni diverse centinaia di autodichiarazioni presentate dai beneficiari
che devono certificare, oltre allo stato di bisogno, di essere in possesso di vari requisiti,
fra i quali, ad esempio: aver subito una riduzione significativa del proprio reddito familiare;
avere a carico nel proprio nucleo familiare minori e/o anziani; avere un’ISEE al di sotto
delle soglie per accedere alle prestazioni sociali agevolate; avere disponibilità liquide non
superiori a un determinato importo (dai 6.000 € ai 10.000 €); essere disoccupati o
inoccupati o essere stati messi in cassa integrazione; aver sospeso la propria attività
commerciale a artigianale.
La particolare la misura di sussidio alle famiglie è stata introdotta con l’Ordinanza del
Capo di Protezione Civile nr. 658 del 29 marzo 2020, con la quale sono stati stanziati
ingenti fondi a favore dei Comuni, rimettendo agli stessi l’individuazione dei criteri di
assegnazione, al fine di soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali quali il
sostentamento per l’acquisto di alimenti e farmaci.
Le irregolarità finora scoperte sulle centinaia di posizioni analizzate (30 sono i casi
irregolari accertati, distribuiti nei Comuni di Argenta, Bondeno, Ferrara, Fiscaglia,
Portomaggiore e Terre del Reno), riguardano le false attestazioni in ordine alla riduzione
dei redditi percepiti (condizione in realtà mai verificatasi), all’ammontare delle disponibilità
liquide sui conti correnti del nucleo familiare (in alcuni casi ben superiori alle soglie
variabili stabilite in autonomia dai Comuni per l’ottenimento del contributo), alla
percezione di altre tipologie di sussidio quale il reddito di cittadinanza (condizione
omessa), presentate dalle persone che hanno redatto le domande di sussidio per loro e
per il rispettivo nucleo familiare.

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