• Mar. Ott 7th, 2025

“L’OSPEDALE DI CENTO NON SI TOCCA”: dopo le notizie del “possibile depotenziamento della Terapia Intensiva” si mobilita il popolo dei Social

DiGiuliano Monari

Ott 7, 2025

E’ Emanuela Balboni, volto noto nel mondo imprenditoriale centese che, attraverso un post sul suo profilo alza “l’asticella” della preoccupazione per le sorti del SS.ma Annunziata di Cento. “Marco Gallerani (portavoce del Cittadini in Soccorso al Pronto Soccorso di Cento, ndr ) – scrive Balboni -, ci ha tenuto al corrente di qualsiasi tentativo di depotenziare l’ospedale , risultando a volte fantasioso, ma invece aveva ragione, non era allarmismo , ma pure realtà. Nella malaugurata ipotesi che fosse confermata l’eliminazione della Terapia intensiva al S.S. Annunziata e mantenuto solo una Subintensiva, si avrà di conseguenza un calo drastico di certi tipi d’interventi chirurgici, non avendo più un reparto che possa assistere determinate gravità, con tutte le conseguenze negative del caso. La terapia intensiva è un servizio essenziale per la Comunità Centese , senza terapia intensiva non si fanno interventi importanti.”

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“I Centesi – prosegue – hanno il diritto di essere curati in un ospedale vicino, dove parenti già avanti con l’età possano assisterli , dove anziani soli possano sentirsi sicuri in caso di malore; chi non si può permettere un’assicurazione privata , anziani con problemi di spostamenti hanno il diritto d’avere l’ospedale nella propria Città come è sempre stato. Siamo in tanti e tutti abbiamo il diritto d’avere i servizi che ci hanno sempre concesso, anche perché paghiamo tasse cospicue per avere servizi adeguati.”

Poi la denuncia: “Depotenziare l’Ospedale di Cento sarà un declino sociale , dove Cento diventerà sempre più una città fantasma , senza servizi , hanno tolto nel silenzio generale la ginecologia , pochi anni fa hanno tolto l’ufficio delle Entrate , un servizio importante per noi Centesi che ora per qualsiasi cosa dobbiamo recarci a Ferrara… , questo porterà anche ad un deprezzamento delle nostre case .. Cento non sarà più appetibile nemmeno dai cittadini stranieri che risiedono nel nostro comune , perché solitamente vanno in città dove ci sono servizi. Se non facciamo qualcosa di grande per farci ascoltare ci chiuderanno un pezzo alla volta l’ospedale , come è già successo.

Ed ecco la proposta lanciata da Emanuela Balboni: “Propongo una manifestazione pacifica, apolitica, di protesta. E ammonisce: “purché non diventi una bandiera politica ma una voce di noi cittadini di Cento. Tutti insieme potremmo essere una forza “.

Emanuela Balboni

# l’ospedalenonsitocca