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ALBERONE: si ‘sgretola’ la Consulta – dimessi anche Zagni e Bregoli, dopo le dimissioni della Presidente Costa e di Ferri

DiGiuliano Monari

Lug 20, 2014

Di Giuliano Monari
nelson zagni1Venerdì nero per la Consulta di Alberone in aperto contrasto con l’amministrazione Lodi. Serata dedicata alla discussione sull’asilo del paese, che si è trasformata nella serata di dimissioni di altri due membri dell’organismo consultivo. Dopo l’uscita

della Presidente Silvia Costa a cui avevano fatto seguito le dimissioni di Sonia Ferri, a lasciare stavolta sono Nelson Zagni e Anna Maria Bregoli. (Nella foto Nelson Zagni)Anche questi due consiglieri hanno portato come causa di questa decisione, “il rapporto impossibile con l’attuale amministrazione, con la quale è stato impossibile creare la pur minima collaborazione”. Sicuramente la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stato il problema delle scuole: “Appena dopo il terremoto di oltre due anni fa – scrive Zagni – la promessa del sindaco è stata quella di ricostruire sia le elementari che l’asilo in una nuova area in via Ghisellini, poi improvvisamente l’amministrazione decide di fare solo l’asilo, tanto che nel maggio 2013 il sindaco posa la prima pietra del nuovo asilo”. “Ma non è finita – continua il neo dimissionario. – Nei primi mesi di questo anno, il sindaco convoca una riunione, dove comunica che l’asilo non si farà più in via Ghisellini ma al posto delle vecchie elementari, poi la settimana scorsa, convoca un’altra riunione dove dice che anziché fare un asilo 3/6 anni, ‘farebbero’ un asilo nido. Bisogna anche ricordare, che nonostante avessero già deciso di non farlo in via Ghisellini, hanno comunque espropriato e reso edificabile, il terreno destinato in precedenza alle scuole, terreno di proprietà della partecipanza”. A destare la perplessità degli ormai ex consiglieri è l’uso del pluralia tantum. “Tutta questa telenovela si è svolta senza mai sentire il parere della consulta – attacca Nelson Zagni. – A noi veniva data la notizia, senza possibilità di discutere e tanto meno di ascoltare il parere dei cittadini interessati, un modo che non è assolutamente accettabile, che è il giusto contrario dello scopo che hanno le consulte medesime, pensate e nate, allo scopo di costruire il futuro di tutti i residenti con la massima armonia. Cosa che nel nostro caso è inesistente – specifica Zagni – dato che il sindaco decide lui e basta”. “Pertanto non ha più senso prestarsi per il bene comune – conclude l’ormai ex consigliere – anzi, in questo anno e mezzo, si è avuta la motivata sensazione di rompere le scatole al navigatore unico. Tanto vale dimettersi. Dimettersi però non vuole dire abbandonare: i quattro – per ora – dimissionari, a breve riuniranno tutto il paese di Alberone allo scopo di formare una specie di comitato cittadino che affronterà i problemi del paese con la massima libertà di azione”.

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