Da settimane subisco attacchi continui.
Non si tratta più di critica politica, ma di un vero e proprio accanimento personale. Ogni giorno, sotto ogni post, in ogni spazio pubblico possibile.
Scrivono falsità. Mi attribuiscono parole e intenzioni che non ho mai avuto.
Mi accusano, mi insultano, mi denigrano.
Non si fermano alla mia attività da Consigliere Comunale: arrivano alla mia famiglia, parlano delle mie figlie, di mia mamma, si permettono di citare persino padre che non c’è più.
Ho letto commenti sessisti, allusioni disgustose, messaggi che mi augurano la morte.
Tutto questo sotto gli occhi di tutti, in silenzio. Un silenzio che pesa.
Per molto tempo ho scelto di non reagire, di concentrarmi sul mio lavoro e sul rispetto che devo al ruolo che ricopro. Ma quando l’odio diventa metodo, quando l’obiettivo non è più discutere ma distruggere, allora è doveroso dire basta.
Ho deciso di agire: presenterò querela contro tutti coloro che hanno superato il limite.
Non per spirito di vendetta, ma per rispetto verso me stessa, verso chi amo, e verso il mandato che mi è stato affidato.
La politica è confronto. La politica è dissenso.
Ma non è fango. Non è violenza. Non è disumanità.
Chi continuerà a superare quel confine, si assumerà fino in fondo la responsabilità delle proprie parole.
