Dopo aver appreso che la chiusura del Punto Nascite di Cento, tra gli altri disagi, ha costretto un parto a casa, concluso positivamente grazie al papà che si è dovuto improvvisare ostetrico in teleassistenza e a un altro avvenuto nel Pronto Soccorso, giungiamo a conoscenza di una questione che è doveroso affrontare.
Un post sui social di un dottore pediatra centese ormai in pensione, dopo tanti anni di onorato servizio al SS. Annunziata, pone l’attenzione su una questione effettivamente importante e cocente, ma che è stata colpevolmente elusa anche da noi. Eppure, era lì: bastava considerarla.
A seguito della chiusura definitiva del Punto Nascite, ogni tipologia di visita ostetrica, anche durante tutta la gravidanza, può essere eseguita solo se programmata in un Ambulatorio divisionale, al Consultorio o in libera professione. Tutto questo, naturalmente, in giorni feriali e in orario di visita. Ma cosa succede in caso di emergenza improvvisata?
All’Ospedale di Cento non esiste più un servizio H24 di primo intervento ostetrico!
Per cui, se una donna in gravidanza presenta un problema acuto (piccolo o grande che sia) deve recarsi al Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico di Cona, perché se si presenta al PS di Cento, sempre a Cona sono costretti a mandarla o, solo in orario diurno, possono dire di contattare il ginecologo che la segue.
Se a questo immenso disagio si aggiunge che di questi tempi, con la condizione attuale della superstrada Ferrara-Mare, occorrono 50 minuti per raggiungere l’Ospedale di Cona, si comprende quanto sia grave la situazione che può venirsi a creare in caso di urgenza.
Davanti a tutto ciò, ci sentiamo il dovere di lanciare un appello accorato alla politica centese, tutta – Amministrazione, Consiglio comunale e Commissione Ospedale – affinché si faccia attiva promotrice, presso le istituzioni preposte, per la creazione all’Ospedale di Cento di una struttura di primo intervento Ostetrico-Ginecologico attiva H24 e così riempire, almeno parzialmente, il vuoto che la chiusura del Punto Nascite ha creato.
La politica ha scelto di concentrare solo a Cona, per tutto il vasto territorio ferrarese che va da Cento al mare, un servizio sanitario vitale come quello del parto e ora la politica dia una risposta concreta a questo stesso territorio che si è visto privare di tutto questo.
Si abbandonino divisioni, si mettano in secondo luogo gli interessi politici di parte e si dia questo necessario contributo alla comunità centese. E’ un dovere morale, prima che politico.
La maternità ha bisogno di aiuti concreti, non di solo vaghi annunci solidaristici.
Cittadini in Soccorso al Pronto Soccorso di Cento