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CMV: la preoccupazione dei sindacati dopo lo ‘strappo’ con alcuni Comuni soci

DiGiuliano Monari

Dic 14, 2013

esterno CMV giugno 2008

Dopo la mancata firme dello Statuto da parte dei Comuni di Bondeno, Mirabello e Sant’Agostino le rappresentanze sindacali esprimo le loro preoccupazioni e le affidano ad una nota stampa.

“È con forte preoccupazione che le Segreterie Territoriali di Categoria
apprendono dagli organi di stampa, che alcuni comuni soci di CMV Servizi
hanno deciso, anche se momentaneamente, di non sottoscrivere il nuovo
statuto della società multiservizi dell’alto ferrarese.
Le scelte amministrative di ogni singola giunta comunale fanno sicuramente
parte della autonomia politica e decisionale di ogni amministrazione. E di
queste scelte chi amministra deve rispondere solo attraverso la verifica
democratica delle elezioni quando si chiede ai cittadini di esprimersi con un
voto.
Per il Sindacato, nel gruppo CMV, la salvaguardia dei livelli occupazionali e
la qualità dei servizi a tariffe coerenti passano soprattutto dal confronto e
partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato più di una volta un incontro con le
amministrazioni proprietarie di CMV. Questo è avvenuto solo nel mese di
ottobre, e crediamo non sia un caso, con l’assenza proprio dei comuni che
non hanno sottoscritto il nuovo statuto.
In quell’incontro siamo riusciti a condividere il principio per il quale solo
attraverso un “vero” consolidamento” delle attività di CMV si può garantire
una prospettiva industriale alla multiutility. Tale consolidamento industriale
passa necessariamente attraverso la modifica dello statuto con la finalità di
ottenere il cosiddetto “controllo analogo”. Questo è infatti l’unico mezzo per
l’affidamento di alcuni servizi con modalità finalmente chiare e per definire
così la struttura della società.
Tutto ciò in una visione di possibili ulteriori aggregazioni delle aziende del territorio, aggregazioni, tra l’altro, che sono pure auspicate dal Sindacato. Un conto è però presentarsi da possibili soci industriali partendo da una massa critica come quella attuale, altra cosa è lo “spezzatino” in cui ogni comune si presenta diviso davanti ai colossi del settore. Non ci sembra proprio questa una posizione di forza con cui andare a trattare, anzi risulta essere sicuramente la peggiore condizione per cercare di salvaguardare le maestranze e la qualità dei servizi ai propri cittadini.
Resta il rammarico verso chi, non essendosi presentato ai tavoli, preferisce esprimere considerazioni sugli “equilibri gestionali” sulla stampa. Avrebbe potuto farlo ad un tavolo di confronto aperto in cui più che alle “sparate elettorali” si sarebbe potuto dedicare maggiore attenzione alla reale soluzione dei problemi.
Allo stesso tempo non ci piace questa tattica temporeggiatrice nascondendosi dietro la necessità di fare ulteriori valutazioni. Le questioni da affrontare sono aperte da tempo in un quadro in cui le problematiche organizzative e la certezza delle modalità di affidamento sono temi strettamente correlati. Nessuna azienda in questo senso può effettuare scelte durature se non conosce il perimetro delle proprie attività.
Pertanto, per queste motivazioni, per il Sindacato è urgente che tutte le amministrazioni proprietarie di CMV cerchino una quadra comune ed auspichiamo che si addivenga ad una sottoscrizione da parte di tutti del nuovo statuto. Solo così anche le future scelte potranno essere praticate in maniera sostenibile e condivisibile in un prospettiva di salvaguardia dei diritti di lavoratori e cittadini”.

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