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Focus on: Cento città del turismo? La nostra inchiesta per capire se Cento può fregiarsi del titolo di meta turistica o se manca qualcosa

DiMarco Cevolani

Mag 24, 2022

Di Marco Cevolani

Parte oggi un nuovo approfondimento del nostro giornale, approfondimento che vuole semplicemente esaminare, con occhio critico, le eventuali mancanze che la nostra città ha per ambire a essere considerata meta turistica e soprattutto se offre tutti i servizi che una località turistica offre, solitamente, ai visitatori.

Non vogliamo lanciare critiche a nessuna amministrazione ma speriamo che dai nostri redazionali possano venire spunti di riflessione per discussioni, politiche e non, ma che alla fine si possano colmare eventuali lacune.

Partiamo dalla cosa se vogliamo più banale: il famigerato gadget turistico. Tutti noi, chi più chi meno, ha in casa un souvenir dell’ultima città visitata: una miniatura del Colosseo, piuttosto che della Torre Eiffel o la classica gondola veneziana.

Se un turista che ha appena visitato Cento vuole portarsi via un ricordino – a meno che non prenda un pezzetto di porfido dalla piazza, cosa assolutamente vietata o non si trovi un escremento di cane sotto la suola delle scarpe – cosa potrebbe acquistare? Una volta nelle tabaccherie si trovavano le cartoline con vedute – sempre più datate – di Cento.

Non sarebbe bello poter trovare nei negozi una miniatura della Rocca? O le statuine del Guercino? Sono di facile reperibilità guide su Cento? O libri sulla storia di Cento? Se ne stampano ancora?

Il Carnevale di Cento ha una mascotte? Perché non crearne una su cui poi modellare pupazzi e tanto altro?

Nella produzione di souvenir potrebbero essere coinvolte le aziende locali, alimentando così un ulteriore indotto per la città.

E voi, cari lettori, avete qualche suggerimento?