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FORZA ITALIA CENTO, ANGELA FAVA CANDIDATA DI FORZA ITALIA PER LE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI IN EMILIA ROMAGNA: “A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN CORSO È NECESSARIO UN PIANO SISTEMICO DI GESTIONE DELLE ACQUE”

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Nov 11, 2024

La gestione del territorio e della sicurezza idraulica è una delle priorità per il nostro futuro. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a un mutamento del regime meteorico-idraulico dovuto ai cambiamenti climatici in corso, un fenomeno che rende sempre più urgente la necessità di un piano sistemico di gestione delle acque. È fondamentale precisare che la regione Emilia-Romagna è responsabile della gestione dei fiumi e dei torrenti, mentre i canali sono di competenza dei Consorzi di Bonifica. In questi ultimi anni, nel nostro territorio, sono stati compiuti importanti interventi per proteggere Cento da fenomeni di allagamento. Interventi come le casse di espansione realizzate in via San Rocco e in via Giovannina, la cassa di espansione aperta in via Ponte Alto, e numerose opere di sollevamento hanno contribuito in modo significativo a prevenire il rischio di allagamenti. Ad oggi, la città non subisce più allagamenti, se non in alcune zone periferiche, che dipendono da una pulizia inadeguata della rete fognaria e dei canalini di scolo. Tuttavia, il progetto proposto dal Consorzio di Bonifica di Ferrara, in accordo con l’amministrazione comunale, di realizzare un nuovo “canale diversivo” a ovest di Cento, solleva gravi perplessità. Questo canale, che dovrebbe essere costruito in una zona alta della città, non ha mai subito problematiche di allagamento e presenta una serie di criticità sia dal punto di vista idraulico che ambientale. Il tracciato, irregolare e con numerose curve tombinate, non garantirebbe un adeguato flusso d’acqua, mentre la sua larghezza, che raggiunge i 11 metri in alcuni tratti, risulterebbe estremamente impattante per l’ambiente e la vivibilità dell’area, creando un potenziale focolaio di proliferazione di insetti, roditori e altri animali infestanti. Inoltre, la realizzazione di questo canale precluderebbe lo sviluppo urbanistico di una parte della città, con conseguenti danni economici rilevanti per i residenti e per l’intera comunità centese. Il costo dell’opera, pari a 5,2 milioni di euro, rappresenta uno spreco di risorse pubbliche che potrebbe essere meglio investito in interventi più mirati ed efficaci. Pertanto, sarebbe più opportuno indirizzare le risorse disponibili verso soluzioni più razionali e sostenibili, come il completamento degli interventi previsti nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino (PSAI), tra cui la cassa di espansione alla confluenza del torrente Samoggia nel fiume Reno. Un’opera che permetterebbe di laminare circa 17 milioni di metri cubi di acqua, evitando il rischio di allagamenti a monte. Inoltre, è fondamentale eseguire la pulizia dei canali esistenti, come il canale tombinato di Cento, che non è stato mai ispezionato né pulito negli ultimi 50 anni, e mettere in sicurezza la rete fognaria cittadina. A questo punto, è legittimo chiedersi se non sarebbe più sensato ascoltare le osservazioni e le preoccupazioni espresse dai cittadini, dai partiti di centrodestra, dai proprietari terrieri e da tutti i frontisti che potrebbero essere danneggiati dal progetto. Le loro osservazioni sono state ufficialmente protocollate presso il Comune di Cento e sono accompagnate da una raccolta firme che continua a crescere in tutto il territorio. Per evitare danni irreparabili e per garantire una gestione più efficace e responsabile delle risorse, è necessario fermarsi a riflettere e valutare alternative più rispettose del nostro territorio e del nostro futuro. Cento merita di più: merita un progetto di sicurezza idraulica che rispetti l’ambiente e favorisca lo sviluppo sostenibile, senza sprechi e senza compromettere il suo potenziale.