Il sindaco Edoardo Accorsi ha deciso di usare la sua pagina istituzionale per attaccare frontalmente alcune testate locali, colpevoli – a suo dire – di aver fatto il loro lavoro: riportare una notizia che ha suscitato legittime preoccupazioni tra le famiglie del nostro territorio.
Le parole utilizzate sono di una gravità inaccettabile: Accorsi parla di chi “avvelena i pozzi”, di “clamore costruito ad arte”, di pagine che “scelgono di alimentare paura e diffidenza invece che partecipazione”. È un attacco diretto, scomposto e profondamente arrogante nei confronti di chi esercita, con dedizione e spesso senza tutele, il mestiere di informare.
Se si è generato allarme tra genitori e cittadini è anche perché l’Amministrazione non ha saputo gestire con trasparenza, tempestività e chiarezza la comunicazione su un tema delicatissimo come quello del dimensionamento scolastico. Invece di assumersi le proprie responsabilità, il sindaco sceglie la strada più facile: dare la colpa alla stampa.
E Non è la prima volta.
È ormai evidente la linea politica di questa amministrazione: tagliare fuori chi non si allinea. Dopo aver tolto fondi e spazi alle testate locali con il giornalino comunale, ora si passa all’attacco pubblico, cercando di screditare chiunque racconti ciò che a lui dà fastidio.
Questo è censura e mania di controllo.
Siamo di fronte a un pericoloso scivolone verso una gestione del potere che considera il dissenso un nemico, e la libera informazione un ostacolo da colpire. Ma questo non lo possiamo accettare. Perché la stampa locale è presidio di democrazia, è voce dei cittadini, è diritto alla trasparenza.
Come Gruppo Consiliare, Fratelli d’Italia condanna con forza questo attacco ingiustificato e vergognoso.
E, con altrettanta forza, esprime piena solidarietà a tutte le testate locali, ai giornalisti, alle pagine di informazione che – ogni giorno – scelgono di raccontare, spiegare e vigilare, anche quando fa comodo a pochi.
Perché senza stampa libera, non c’è comunità libera.
Capogruppo Francesca Caldarone

