Non è amore se ti fa male, è la frese con cui inizia la poesia pubblicata nel suo ultimo post su Facebook da Noemi Durini, una ragazza di 16 anni uccisa poi a pietrate e sepolta tra i sassi dal suo fidanzato a Specchia in provincia di Lecce; ed è pure la riflessione più profonda che vogliamo fare per commemorare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Ricevere uno schiaffo o una spinta, essere attaccata o minacciata verbalmente, venire controllata costantemente ed in modo soffocante dal patner, vedersi negata la disponibilità economica dal marito o compagno di vita, essere costretta a compiacere a rapporti sessuali non desiderati, essere vessati da violenze psicologiche spesso denigratorie della identità di madre e donna, subire stalking anche nella sua versione “cyber” o subire ricatti di “revenge porn”, sono concreti esempi di violenza che le donne costantemente subiscono e che l’Onu ha definito come vera e propria condizione di violazione dei diritti umani.
Questa violenza spesso silente dai mille volti, sessuale, fisica, economica, religiosa, e psicologica, può accadere ovunque dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro come pure per strada e per chi la subisce è veramente difficile capire che in fondo questo “non è amore”; la paura poi, ma soprattutto lo sgomento per questa inaccettabile realtà, rendono ancor più difficile per queste vittime denunciare il loro aguzzino.
Per fortuna comunque oggi gli strumenti a disposizione sono sempre più capillari e il nostro territorio conosce (vanta) la realtà di un nucleo antiviolenza istituito all’interno del Comando di Polizia Locale del Comune di Cento, personale operativo specializzato attraverso una sala d’accoglienza dedicata è disponibile a sedersi al fianco di chi subisce violenza ascoltandone i racconti come pure i silenzi che spesso gridano messaggi di indicibile sofferenza: DO.MIN.A. è un progetto che pone al suo centro proprio la lotta ed il contrasto alla violenza, in particolare quella agita nei confronti dei soggetti più vulnerabili.
Anche da un punto vista normativo un passo importante è stato mosso attraverso l’emanazione il 19 agosto scorso della Legge n° 69 denominata “Codice Rosso”, che prevede che per tutte le indagini relative a casi di violenza domestica o di genere (ovvero maltrattamenti contro i famigliari e conviventi, violenza sessuale, aggravata e di gruppo, atti sessuali con minorenne, atti persecutori lesioni personali aggravate da legami familiari) la polizia giudiziaria ed il pubblico ministero si attivino immediatamente attraverso l’ascolto della vittima entro tre giorni.
Consapevoli che ancora tanto deve essere fatto perché si colmi il divario tra prassi e realtà DO.MIN.A vuole essere un primo fondamentale scalino della scalata verso la presa di coscienza per ogni donna vittima di violenza che: “ Non è amore se fa male….il suo nome è abuso. E tu meriti l’amore. Molto amore. C’è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati”.