È stato presentato mercoledì 29 maggio il convegno “I nuovi ragazzi hanno 70 anni”, la cui idea nasce dall’incontro tra il manager coach Mariacristina Paselli e i fratelli Mirco e Marzio Gallerani, titolari di diversi ristoranti e pizzerie del Gruppo La Pergola. Il coinvolgimento poi di Gianluca Pivetti dei Molini Pivetti, impegnati nel produrre farina proveniente da grani di campi protetti e a filiera corta, ha concretizzato l’idea, subito accolta dal Comune di Cento, con il vice sindaco Simone Maccaferri, e da Ascom Cento, col suo presidente Marco Amelio.
Il convegno, aperto a tutti, si terrà lunedì alle 18 a Cento in Sala Zarri di Palazzo del Governatore.
«Sosteniamo e patrociniamo l’iniziativa perché mette a sistema tre elementi molto importanti – ha spiegato il vicesindaco -: la salute dei nostri concittadini, l’importanza degli stili di vita sani e la responsabilità sociale delle imprese del territorio che vogliono essere protagoniste non solo dal punto di vista commerciale ma anche promuovendo iniziative come questa».
«La riflessione – afferma Mariacristina Paselli – è sulla prevenzione e conservazione della salute, temi molto cari alle persone che intendono prolungare la loro vita e il loro benessere mangiando sano, alternando il movimento a stili di vita naturali e buone prassi. Per questo abbiamo chiesto ad illustri e competenti medici e storici dell’arte, Giorgio Zoli, Roberto Manfredini, Francesca Cappelletti, Monica Minarelli di intraprendere con noi questo percorso per suscitare interesse e curiosità nelle persone che vorranno venire ad ascoltarci e capire come e se è possibile vivere a lungo, mantenendo mente e cuore aperti».
Se Mirco e Marzio Gallerani, figli della celebre Learca, hanno sottolineato il valore della sana alimentazione e del movimento, Giorgio Zoli, docente dell’Università di Ferrara, che presta la sua attività assistenziale a Cento, ha dato conto di importanti risvolti nutrizionali delle patologie dell’intestino.
«Siamo lieti di poter dare il nostro contributo – ha riferito Roberto Giacomini -. Come Ascom riteniamo innanzitutto che il nostro sistema rappresenti non soltanto un modello imprenditoriale legato alle imprese piccole e piccolissime (spesso a carattere familiare) ma anche un riferimento di tipo sociale e di collante. Siamo assolutamente vicini e desiderosi di capire cosa si può fare affinché questi nuovi giovani di 70 anni possano avere sempre più opportunità perché il nostro sistema confederale rappresenta eccellenze e gli interessi delle persone in ogni momento delle loro vita. Dai giovani ai nuovi giovani».



