• Ven. Mag 3rd, 2024

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MANCANO MEDICI, INFERMIERI, PERSONALE. SANITA’ IN GROSSA DIFFICOLTA’. DAVIDE BERGAMINI E FABIO BERGAMINI (LEGA): «URGENTI POLITICHE DI INVESTIMENTO IN SANITA’, PER EVITARE A BREVE LA PARALISI DEL SISTEMA»

«Mancano medici, infermieri e personale impegnato nell’assistenza dei pazienti, così la Sanità regionale e ferrarese rischia una paralisi, nel breve periodo». E’ questo l’allarme che arriva dal candidato della Lega alla Camera dei Deputati, Davide Bergamini, che sollecita le Istituzioni regionali a dare vita ad un corposo programma di assunzioni che eviti un nuovo impasse della Sanità pubblica in autunno: «sindacati di diverso colore e addetti ai lavori sono concordi nel dire che la situazione è drammatica: medici e personale sanitario sono impegnati, da anni, in turni sfibranti, con scarse possibilità di riposo, vittime di aggressioni, in molti casi con emolumenti assolutamente insufficienti». Davide Bergamini ricorda anche i tanti medici “cessati” volontariamente dal servizio, anche prima della pensione e dell’emergenza pandemica, la quale ha assestato poi un colpo decisivo: i medici “cessati” prima della quiescenza erano 174 nel 2017, sono stati 250 l’anno successivo e 288 nel 2019. «In molti territori, a fronte dei medici di famiglia che vanno in pensione, ci sono territori che restano sguarniti per lungo tempo, perché non si riescono a trovare figure sostitutive. In quanto all’attività in ospedale, invece, i dati del Mef indicano come la nostra regione sia al penultimo posto per quanto riguarda le retribuzioni dei medici ospedalieri». Non va certamente meglio per le altre categorie: infermieri, tecnici della diagnostica, Oss, per fare qualche esempio. «Le stabilizzazioni di una parte del personale infermieristico hanno permesso recentemente di tamponare alcuni vuoti di personale – aggiunge il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini – ma, come abbiamo appurato, vi è stato in questi anni anche lo spostamento in altre funzioni organizzative o la cessazione di alcuni infermieri, pari a 13 unità tra il 2019 e il 2021. In generale, abbiamo una sofferenza tangibile in alcuni reparti, a Cona, come Medicina e Geriatria. Non vorremmo che eventuali picchi di contagi in autunno portino altri disagi ai cittadini, che già devono fare i conti con la dilatazione dei tempi per le visite specialistiche e altri servizi».