• Gio. Mag 8th, 2025

PARTECIPANZA: I GIUDICI ANNULLANO 20 DELIBERAZIONI DI BORGHI & C.


Comunicato Stampa

In data 5 maggio 2025, il Tribunale di Ferrara, nella persona del Giudice dott.ssa Maria Marta Cristoni, con sentenza n.438/2025, dichiara:

a) La nullità delle delibere di Magistratura della Partecipanza Agraria di Cento dal n.38 al n.45 (complessivamente 8) adottate da Massimiliano Borghi, Sandro Balboni, Massimo Pirani e Fausto Gallerani, tra il luglio ed il settembre del 2024;
b) Condanna la Partecipanza Agraria di Cento alla rifusione in favore degli attori delle spese di lite.

Precedentemente, ma da noi non ancora comunicato, in data 10 marzo 2025, il Tribunale di Ferrara, nella persona del Giudice dott. Mauro Martinelli, con sentenza n.254, dichiara:

a) La nullità delle delibere di Magistratura della Partecipanza Agraria di Cento dal n.26 al n.37 (complessivamente 12) adottate da Massimiliano Borghi, Sandro Balboni, Massimo Pirani e Fausto Gallerani, tra l’aprile ed il giugno del 2024;
b) Condanna la Partecipanza Agraria di Cento, in persona del legale rappresentante pro tempore, alla rifusione in favore degli attori delle spese di lite.

LE 20 DELIBERAZIONI DI MAGISTRATURA SONO STATE DICHIARATE NULLE PER IL SEGUENTE MOTIVO:

“Le adunanze sono state convocate, presiedute e sottoscritte (le delibere) da MASSIMILIANO BORGHI, il quale NON RICOPRE LEGITTIMAMENTE LA CARICA DI PRESIDENTE della Partecipanza Agraria, come stabilito da precedente sentenza n. 316/2024.”

Queste 2 sentenze si affiancano alle altre 5 sentenze, precedute da 2 sospensive (per complessivi 9 provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria), con le quali il TRIBUNALE CIVILE DI FERRARA ha dichiarato l’illegittimità dell’operato di Massimiliano Borghi e del suo gruppo minoritario, che si è impossessato della Partecipanza Agraria di Cento mercè un golpe di palazzo.
Negli ultimi procedimenti, sentenza n.438 e sentenza n.254, Borghi & C. non si sono neppure costituiti in giudizio, ben conoscendo l’insostenibilità della loro posizione, ma sono ricorsi immediatamente in appello al solo fine di non rendere esecutive le sentenze, così guadagnando tempo al loro operato.
Dilazione a tutto danno della Partecipanza e della collettività, che unitamente al territorio, stanno pagando i costi delle pretese di Massimilano Borghi di essere ciò che non è: IL PRESIDENTE DI UN ENTE CHE HA SEMPRE ANTEPOSTO L’INTERESSE COLLETTIVO AGLI INTERESSI PERSONALI.

I Consiglieri

Borgatti Corrado, Borgatti Renato, Casoni Bruno, Folchi Pier Lorenzo, Gallerani Mirco, Gilli Raffaele