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TEATRO BORGATTI IN STATO DI DEGRADO, PER VARIE FESSURAZIONI E VETRATE IN FRANTUMI, CHE HANNO RIEMPITO IL SIMBOLO DI CENTO DI ANIMALI MORTI E GUANO. MARCO PETTAZZONI (LN): “LA REGIONE RIFERISCA SULL’OPPORTUNITA’ (IN ATTESA DELLA RICOSTRUZIONE) DI INTERVENIRE PER TAMPONARE ALMENO L’EMERGENZA”

DiGiuliano Monari

Apr 23, 2016
esterno teatro okIl Teatro comunale Borgatti, che costituisce uno dei simboli della Città del Guercino, versa in condizioni di estrema precarietà. Non fosse bastato il terremoto del 2012, infatti, le fessurazioni venutesi a creare (unitamente alle vetrate andate in frantumi il 20 maggio 2012; ndr) nelle sue pareti hanno fatto il resto: umidità che minaccia preziosi stucchi e dipinti, animali introdottisi e poi deceduti, ed il guano dei piccioni cosparso ovunque. «Le condizioni in cui si trova questo monumento della cultura cittadina – spiega il consigliere regionale della Ln, Marco Pettazzoni – è vergognoso. Il lassismo dimostrato dall’attuale Amministrazione comunale di Cento è lampante: nessuna misura presa per tamponare l’emergenza. Per esempio, ostruendo le fessurazioni attraverso le quali entrano volatili e animali vari (come i ratti). Infatti, oltre alla stima dei danni, fatta immediatamente dopo il sisma, ritengo verosimile che lo stato di abbandono in cui versa il teatro abbia prodotto ulteriori danni.» Senza contare che, all’indomani dell’evento sismico, era stato attivato un conto corrente apposito, per la raccolta dei fondi per la ristrutturazione. La domanda, in questo caso, è: a quanto ammontano le donazioni e che fine hanno fatto? Così, mentre Marco Pettazzoni chiede di poter entrare nel teatro, per un sopralluogo, chiede anche alla Regione certezze sui «tempi della ricostruzione e se, anche tardivamente, sia possibile intervenire con misure “tampone”, per evitare che l’incuria finisca quello che il terremoto ha cominciato.» Senza contare che, se l’Ente Commissariale si incaricherà di riparare i danni sismici, eventuali altri danni sopravvenuti per l’incuria successiva (come quelli alle opere d’arte), a chi andranno addebitati gli ulteriori danni?