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TERRE DEL RENO, SANT’AGOSTINO: Comprensivi “bisogna mobilitarsi” e l’11 novembre si pensa ad una lezione davanti al Comune di Cento

DiGiuliano Monari

Ott 31, 2017

Di Giuliano Monari

Nuova tappa nella telenovela dei Comprensivi, questa volta a Sant’Agostino, per la precisione il secondo che si tiene a Terre del Reno, organizzato dai sindacati per discutere coi genitori degli alunni il nuovo dimensionamento scolastico. La proposta, pensata da Roberto Lodi e Fabrizio Toselli rispettivamente sindaci di Terre del Reno e Cento, toccherà gli istituti comprensivi già esistenti in modo da consentire al sottodimensionato istituto santagostinese di avere la dirigenza. Dopo l’incontro a porte chiuse a Cento ieri sera il confronto era aperto ed era stato auspicata la presenza del sindaco Lodi che però ha disertato la serata. «C’è tempo – hanno spiegato i sindacalisti scuola – per modificare questa proposta. Continuiamo a chiedere ai sindaci di ripensare questo progetto, che finirebbe col creare confusione all’interno delle scuole dove si verrebbero a creare situazioni preoccupanti. Sia in termini di personale mancante, sia per la qualità didattica rivolta agli alunni. E ieri sera è arrivato un messaggio forte da parte dei cittadini che chiedono di mobilitarsi “prima che sia troppo tardi e che i giochi siano fatti”. Ed ecco che si è pensato alla data del 11 novembre, sabato, per una lezione davanti al Comune di Cento con docenti, genitori e bambini, per sottolineare il no condiviso da quasi tutti al riordino dei Comprensivi pensato e proposto dalle amministrazioni di Cento e Terre del Reno. L’ultima parola sulla riorganizzazione spetta ai sindaci, ma la Regione dice chiaramente che per queste decisioni si devono coinvolgere anche i protagonisti della scuola. Invece – accusano i sindacati – “così non è mai stato. Il sindaco dice che noi diciamo no a priori. Non è vero, lo facciamo perché siamo preoccupati per la situazione che si verrebbe a creare. Per i docenti, per il personale Ata ed infine per gli studenti, perché alla fine i primi a rimetterci saranno loro».

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