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CENTO: CENTRI SOCIALI E BOCCIOFILA A RISCHIO CHIUSURA

DiGiuliano Monari

Giu 19, 2020

“Si gioca a biliardo, si gioca al videopoker ma non a carte. Non vedo cosa ci sia di così pericoloso nel gioco delle carte da continuare a proibirne l’attività”. È il presidente della Bocciofila Centese Gianni Salaris a lanciare il grido d’allarme rivolgendosi al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, perchè intervenga a risolvere la questione che rischia di vedere chiudere i Centri di aggregazione sociale: “i centri anziani e i centri di aggregazione come la Bocciofila Centese sono a rischio chiusura. Senza la ‘partitella’ a carte quotidiana – spiega Salaris – la stragrande maggioranza dei nostri soci sta lentamente smettendo di frequentare il Centro. Passano per un caffè veloce, fanno quattro chiacchiere sotto il pergolato e poi se ne vanno. Manca la socialità, lo stare assieme attorno ad un tavolo per una partita a carte. In sostanza manca lo stimolo a stare insieme, a chiacchierare del più e del meno; il semplice raccontarsi le solite cose, le solite battute tra amici da sempre, che consentono di trascorrere qualche ora in sana compagnia”. Vediamo giocatori che giocano tranquillamente una partita di calcio come se il COVID non fosse mai esistito, se pur a stadio vuoto, vediamo persone che giocano tranquillamente a biliardo e per il gioco delle carte c’è il divieto assoluto. “Incomprensibile. Se il problema è la sanificazione delle carte – spiega il presidente – ci si può attrezzare con un dispositivo a raggi UVA, si passano le carte sotto i raggi ad ogni partita, si distruggono tutti i virus e si può riprendere con un nuovo gioco. Si mettono a disposizione molti mazzi di carte in modo tale da dare tempo agli stessi di essere sanificati. Credo – aggiunge Salaris – che con il buon senso e attenzione non ci sia nessun tipo di problema”. La questione è seria: senza il gioco da tavolo molti Centri Sociali e Anziani in questa Regione rischiano seriamente di chiudere. A parte il rischio concerto di fallimento di tante realtà aggregative, c’è il gravissimo rischio di perdita di socialità che sarà difficilmente recuperabile. “Mi rivolgo al Presidente Bonaccini – chiosa Salaris – perchè trovi una soluzione al problema di tante realtà come la nostra”.

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