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CERIMONIA DEL 4 NOVEMBRE A CENTO

DiGiuliano Monari

Nov 5, 2019

Le cerimonie in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze armate si sono chiuse, lunedì 4 novembre, con la commemorazione a Cento.

Dopo la messa e la sempre suggestiva deposizione delle corone al monumento ai caduti e alla lapide sotto il portico della storica residenza municipale, il discorso in piazza, con cui il sindaco Fabrizio Toselli ha inteso ricordare i cento anni dell’istituzione del 4 novembre, nel 1919. «Ha attraversato un secolo della storia d’Italia, con alterne fortune, fino al suo più compiuto recupero con il presidente Carlo Azeglio Ciampi, sapendo unire indissolubilmente il ricordo della riunificazione del Paese alla memoria del sacrificio di tanti uomini in armi. La Grande Guerra costò, oltre che 589.000 vittime civili, 651.000 caduti militari: fra loro numerosi anche i centesi, i cui nomi e i cui volti vediamo sulle lapidi dei nostri monumenti. Guardiamo quei marmi ricordando che tali nomi e tali volti furono figli, fratelli, padri e mariti, proprio come noi, proprio come i nostri figli, fratelli, padri e mariti, che tutto sacrificarono in nome dei fondamentali ideali di unità, libertà, indipendenza che hanno costituito la nostra Patria».

E ha proseguito. «Da quelle vite spazzate via nelle trincee e sugli altipiani, da quelle famiglie distrutte, da quei sogni, progetti e amori perduti, la volontà di associare al ricordo la riconoscenza verso le forze armate. Ancora oggi uomini e donne in divisa fondano la propria attività quotidiana sulla tutela della libertà e sulla difesa della patria. A loro va il ringraziamento di tutti noi per il contributo al mantenimento dell’ordine repubblicano, al conseguimento della pace, alla garanzia della sicurezza collettiva e individuale, alla salvaguardia della quotidianità di ciascuno di noi».

«Per questo patrimonio di valori che racchiude, la Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate ha saputo attraversare un secolo – ha concluso -. Nella consapevolezza che il 4 Novembre costituì un nodo storico fondamentale per l’Italia e che ne furono protagonisti gli italiani con le loro vite e le loro morti, spetta a noi continuare a tramandare tutto questo, in particolare alle giovani generazioni destinatarie di un messaggio che parla al futuro guardando alla nostra storia».

La cerimonia è stata accompagnata dalla Banda Giuseppe Verdi e l’esecuzione di canti da parte della Cappella Musicale di San Biagio, introdotta dal generale Giuseppe Sergio.

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