• Ven. Apr 19th, 2024

Il primo giornale telematico di Cento

‘Come ho fatto a …’ di Klaudia Maria Bretta – intervista a Simona Andalini dell’omonimo Pastificio

DiGiuliano Monari

Nov 9, 2016


In questa nuova puntata di “Come ha fatto a…” abbiamo intervistato Simona Andalini, amministratore delegato del “Pastificio Andalini” che quest’anno ha festeggiato i suoi 60 anni.

 

-Come ha fatto a nascere il pastificio e com’è nata l’idea?

 

Nasce nel 1956, fondata dai miei nonni e dai miei zii. Ma in realtà la sua origine è prima di questa data, negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, gli anni in cui i miei nonni lavoravano per il “Pastificio Barbieri”. Lì si sono incontrati e conosciuti quindi la nostra è anche una storia d’amore molto bella e lì hanno anche imparato il mestiere. Inoltre in questo pastificio anche i fratelli Fava avevano lavorato per risolvere dei problemi idraulici quindi si può dire che anche la Fava ebbe origini legate a quest’azienda. Quando il “Pastificio Barbieri” chiuse, mio nonno andò a lavorare presso il “Pastificio Sacquegna” sempre qui a Cento ma anche questa purtroppo poi chiuse. Così a quel punto i miei nonni decisero di aprire un piccolo laboratorio formato da due stanze in via Ugo Bassi. Poi si trasferirono in via del Curato sempre qui a Cento, e a fondare l’azienda parteciparono anche i fratelli di mia nonna, Aleotti. Uno dei due, lavorava in Belgio e così aiutò a finanziare inizialmente l’azienda.

 

– L’evoluzione negli anni com’è stata?

 

Ora noi siamo un’industria, sempre a Cento in via Martiri Belfiore. L’evoluzione è stata quindi progressiva, con l’entrata di mio padre in azienda ci fu proprio un salto qualitativo e quindi nei primi anni novanta si passò dal laboratorio artigianale a questa nuova sede con impiantistiche industriali. Ci sono state evoluzioni anche nelle vendite, c’è stato l’ingresso nella grande distribuzione, sia con il marchio Andalini che con le produzioni per le catene tipo Coop, Crai, Sigma…

 

– Com’è strutturata l’azienda e com’è composto l’organico?

 

Attualmente siamo in circa 43 persone. Mio padre come presidente, io appunto come amministratore delegato e mi occupo anche di export, il mio compagno è il direttore commerciale marketing. Abbiamo poi tutta una struttura di persone che supportano le funzioni aziendali come ad esempio il responsabile della produzione e della qualità ricerca e sviluppo che è il dottor Battaglia, un responsabile acquisti, responsabile di manutenzione e confezionamento, un po’ tutte le figure principali necessarie per articolare la struttura di un’azienda. Ultimamente poi abbiamo un po’ implementato l’aspetto della vendita e del marketing perché lo riteniamo molto rilevante. Come dicevamo quest’anno abbiamo festeggiato i 60 anni e quindi ci sembrava necessario ancora di più promuovere il nostro marchio soprattutto nel territorio emiliano-romagnolo per comunicare la nostra immagine e la nostra idea di azienda al consumatore.

 

– Parlando invece dei vostri prodotti?

 

La nostra produzione si basa soprattutto sulla produzione di pasta all’uovo data la tradizione del nostro territorio. Quindi facciamo tutti i formati classici ma anche quelli più particolari che produciamo sia come marchio Andalini che per le varie catene. Poi abbiamo acquisito nel 2001 un pastificio in Puglia, anche lui con una produzione territoriale specifica, la pasta di semola. Il pastificio “La Sovrana di Puglia”, è più piccola e ha 11 dipendenti. Oltre a questo è specializzata in pasta biologica, dato che il mondo bio prende sempre più piede anche in Italia. Poi ad esempio vendiamo anche i nostri prodotti a quelle aziende che producono cibi pronti soprattutto all’estero.

 

 

 

-Parlando invece di progetti futuri?

 

Come ben sappiamo è un periodo di cambiamento ed evoluzione nella nostra società quindi pensiamo di indirizzarci di più verso la produzione di piatti pronti a livello industriale non trascurando però i piccoli negozi e le realtà locali. Questo però è per noi un momento di riflessione per capire come Andalini voglia muoversi in futuro, se vogliamo potenziarci anche dal punto di vista produttivo o se orientarci più verso una stabilizzazione del mercato visti anche i tempi anche se non ci possiamo lamentare dato anche il fatto che la pasta è un prodotto che viene comprato sempre anche perché economico. Anche l’export è una parte molto importante dato che esportiamo il 35/40 percento del nostro fatturato e quindi anche questo è un aspetto che vogliamo approfondire. Infine anche ricerche di nuovi ingredienti e prodotti con magari nuovi cereali sempre inerenti al mondo bio.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.