L’assessore alla Cultura del Comune di Cento, Elena Melloni, ha sottoscritto l’appello indirizzato al Governo e ai presidenti delle Regioni affinché venga dichiarato uno stato di crisi per l’interno settore.
«Non potevo rimanere indifferente all’appello promosso dagli assessori alla Cultura delle maggiori città italiane inviato al Governo e alle Regioni – afferma Elena Melloni -. A Cento la cultura fa parte a pieno titolo dell’economia locale ed è sempre stata un motore trainante della crescita sociale della comunità. In questo momento gli sforzi di tutti sono concentrati sugli aspetti emergenziali utili ad uscire nel più breve tempo possibile da questa pandemia. Questo appello richiama l’attenzione affinché nell’immediato dopo-emergenza si possa ritornare in tempi brevi a rivivere il nostro Guercino, il nostro Teatro, il Carnevale e tutte le attività culturali che da sempre caratterizzano la nostra città».
Concrete le richieste del documento a sostegno della vita culturale, ‘il nostro miglior biglietto da visita nel mondo, capace di dare lavoro qualificato a milioni di persone, fattore determinante per il benessere e per la qualità della vita, per la democrazia e per la coesione sociale’. Nello specifico: ‘Dichiarare lo stato di crisi per l’intero settore culturale pubblico e privato; estendere tutti gli strumenti disponibili di tutela dell’occupazione previsti nello stato di crisi a tutte le categorie di lavoratori, a prescindere dalle tipologie di contratto di lavoro ed estendere, anche temporaneamente per i prossimi mesi, l’accesso al reddito di cittadinanza ad operatori – con o senza partita IVA – del settore culturale; introdurre strumenti di tutela nei confronti dei lavoratori di un settore dove il precariato è strutturale’. E ancora: ‘Intervenire sul sistema bancario per la sospensione temporanea dei pagamenti del credito a breve e medio termine ed estensione dei termini di scadenza per una durata pari a quella della sospensione; ampliare la platea di beneficiari del FUS e considerare il periodo di interruzione dell’attività dovuta alle disposizioni dello Stato con criteri che non generino una riduzione dei contributi assegnati, nonché destinare risorse straordinarie per compensare la caduta delle entrate proprie di enti, istituzioni e organizzazioni. Emanare norme specifiche per autorizzare gli enti locali ad operare in deroga a norme generali e specifiche concernenti l’erogazione di contributi alle attività culturali e la riscossione di oneri e imposte locali’.
‘La cultura – rimarcano gli amministratori sottoscrittori – ha da sempre una grande capacità di generare fiducia, senso di comunità, speranza, di immaginare scenari inediti pur nella più difficile delle situazioni storiche. È urgente che la Repubblica Italiana faccia la sua parte per sostenere questo mondo’.