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POSTE (SIAMO) ITALIANE, CRONACHE DI QUOTIDIANE DIFFICOLTA’

DiMarco Cevolani

Feb 14, 2017

Di Marco Cevolani

L’ufficio postale di Cento, o per meglio dire il software che regola la colonnina che eroga i numeri per la prenotazione del turno di accesso agli sportelli ha subito l’ennesimo restyling grafico con nuove icone che speriamo possano essere d’aiuto alle persone per meglio sopportare la fila all’ufficio postale.

C’è però un’applicazione, scaricabile gratuitamente dal proprio app-store, per cellulari, che permette di effettuare la prenotazione prima di recarsi in posta. Una volta arrivati all’ufficio postale prescelto, basta avvicinare il codice “qr” generato da tale applicazione che compare sul display del proprio dispositivo mobile, all’apposita colonnina posta all’ingresso ecco che appena scatta l’ora prescelta, “si viene chiamati” allo sportello, saltando la fila.

E fin qui sarebbe tutto bello. Poi la perfezione delle macchine si scontra con l’imperfezione umana e quando arriva il tuo turno abbondantemente prenotato in anticipo capita che ti passa davanti uno per chiedere informazioni – e poi sta lì allo sportello un paio di minuti – e poi ti passa davanti quello che era in coda e che non aveva visto il proprio numero.

In questi ultimi anni le Poste hanno ampliato la gamma di servizi offerti al cittadino di modo che qualcuno di essi, spazientito dalle lunghe file allo sportello, arriva a dire “Se facessero il loro mestiere (quello di consegnare la corrispondenza, ndr) sarebbe meglio.”

Già perché occorre dire che in questi anni il servizio di consegna della corrispondenza ha un po’ segnato il passo. Qualcuno delle poste a taccuini spenti ci ha detto che le Poste potessero appaltare il servizio di consegna corrispondenza, lo “farebbero domattina”, dato che per loro – queste le parole della gola profonda – è una rimessa.

E infatti pure all’estensore del presente articolo è capitato un “piccolo disguido”: raccomandata con contrassegno spedita dall’ufficio postale di Cento in data 17 gennaio, consegnata a Bologna il 18 gennaio (e fin qui tutto bene) e…e poi i soldi dell’incasso del contrassegno devono ancora arrivare (passato quasi un mese), aperta pratica di reclamo e ora si scopre che ci vorranno quaranta, dico 40 giorni per la risoluzione della pratica…e poi magari arriveranno i soldi – senza interessi maturati sopra (e intanto le poste li hanno sicuramente incassati) e poi sicuramente decurtati delle spese per il vaglia (dato che è stato chiesto appunto il rimborso tramite vaglia).

Quindi forse sì, una maggiore attenzione al servizio di consegna sarebbe opportuno.

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