Domenica 15 giugno alle ore 11:00, presso la chiesa di san Lorenzo di Cento (spazio espositivo
connesso alla Civica Pinacoteca), inaugura una nuova mostra dedicata all’approfondimento dei temi
legati all’opera del Guercino. Le Sibille del Guercino, a cura di Fausto Gozzi e Valeria Tassinari,
propone una visione d’insieme su quello che fu certamente uno dei temi d’elezione del grande pittore
barocco, attraverso una selezione di stampe antiche derivate da sue opere, selezionate dalla vasta
Collezione di incisioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.
Il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), nella sua lunga e brillante carriera dipinse e disegnò molte
sibille, le donne sapienti dotate di preveggenza che, già ben presenti nella mitologia e nella storia del
mondo greco-romano, furono poi oggetto di grande attenzione nell’età cristiana, in quanto erano
ritenute le antiche anticipatrici della venuta del Messia, e dunque complementari ai Profeti della
tradizione ebraica.
Il Guercino ha dunque avuto la possibilità di attingere a un ampio repertorio iconografico, non ultimo
quello proposto da Michelangelo nella Volta della Cappella Sistina, ma ha tuttavia saputo conferire
alle sue interpretazioni una cifra stilistica originale e riconoscibile.
La profonda e persistente attenzione dell’artista per questi soggetti emerge, infatti, a partire dalle
prove pittoriche giovanili – come le Sibille della Pinacoteca di Bologna e della Pinacoteca di Cento -,
e si è consolidata negli anni centrali della sua carriera nelle monumentali figure dipinte nella cupola
del Duomo di Piacenza, restando viva fino alla sua ultima produzione, quando l’artista ha ideato
bellissimi quadri da stanza destinati a prestigiose collezioni private, numerosi dei quali si trovano oggi
in grandi musei del mondo.
La storia di queste rappresentazioni consente di ripercorrere l’evoluzione delle tipologie femminili
care al Maestro, da quelle più sanguigne e naturali del primo periodo alle composte bellezze
classicheggianti degli anni tardi. I modelli guerciniani, sospesi tra ispirazione mistica ed eleganza
formale, godettero di grande successo internazionale e furono copiati da un’infinità di pittori e pittrici,
fino a costituire icone di bellezza cui si ispiravano le dame alla moda. Per questo attrassero anche i più
noti incisori d’Europa, che già nel Seicento, ma ancora nel Settecento e nell’Ottocento, ne derivarono
delle stampe, grazie alle quali le opere del Guercino ottennero una notorietà ancor più diffusa.
La mostra, proposta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento in collaborazione con
l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cento, si incentra, dunque, proprio sul successo delle
varie Sibille guerciniane – la Samia, la Cimmeria, la Libica, L’Ellespontica, la Frigia, la Cumana e
altre. Attraverso una selezione di ventitré incisioni antiche, poste in relazione con i loro modelli
pittorici o grafici, si offre al pubblico un’ inedita occasione per riconoscere le diverse iconografie
guerciniane e per comprendere come sono state restituite nel tempo, attraverso le differenti sensibilità
e abilità tecniche degli incisori.
L’esposizione è visitabile all’interno dell’allestimento “Guercino un nuovo sguardo. Opere
provenienti da Forlì e altri luoghi nascosti”, ai seguenti orari: sabato, domenica e festivi dalle 10.00
alle 19:00 (ultimo ingresso 18:30
