• Mer. Mag 1st, 2024

Il primo giornale telematico di Cento

FoodEXPErience, le nuove sfide della filiera agroalimentare

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Giu 21, 2022

Forum e B2B UniCredit: strategie per coltivare il futuro delle imprese

Un evento dedicato alle aziende del comparto per aiutarle ad implementare il proprio business ed avviare nuove partnership commerciali internazionali

Studio Prometeia-UniCredit: l’agrifood di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche rappresenta il 15% delle imprese, il 25% del valore della produzione e il 20% degli addetti della filiera italiana

Le imprese clienti incontrano una platea di buyer esteri di Polonia, Lituania e Lettonia selezionati dalla banca per facilitare nuove partnership commerciali internazionali

Bologna, 21 giugno 2022 – Le imprese dell’agrifood tra crisi internazionali e opportunità legate alla transizione green e digitale. Se ne è parlato oggi nell’ambito del #ItalianEXPerience, un ciclo di Forum locali settoriali organizzato da UniCredit, quest’oggi a supporto dell’export delle imprese della filiera agroalimentare di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Durante la giornata è emerso il quadro di un settore, quello dell’agrifood, che è trainante per l’economia di questi territori, dal momento che esprime il 15% delle imprese e il 20% degli addetti della filiera agrifood italiana.

L’incontro, che si è svolto presso Palazzo Gnudi a Bologna, è stato aperto dagli interventi di Andrea Burchi (Regional Manager Centro Nord UniCredit) e di Elio Catania (Consigliere del Ministro per le politiche di innovazione nel settore agroalimentare e membro dell’Advisory Board Territoriale Centro Nord) e ha visto successivamente la presentazione dello studio “La filiera italiana dell’agrifood, tra crisi internazionali e transizione green e digitale” a cura di Andrea Dossena, Principal di Prometeia; a chiudere i lavori una tavola rotonda sulle nuove sfide della filiera agroalimentare animata, oltre che da Burchi e Catania, anche Gianpiero Calzolari (Presidente Granarolo Spa) e Giulio Gherri (Ceo ParmaFoodGroup ).

Nel pomeriggio 7 buyers provenienti da Polonia, Lituania e Lettonia hanno potuto incontrare circa 30 aziende del comparto nel corso del B2B #ItalianEXPerience, una fiera fisica e virtuale che utilizza “vetrine virtuali” allestite dai seller sulla piattaforma Digital Pavilion per facilitare l’incontro tra domanda e offerta e ricercare nuove partnership commerciali internazionali. Grazie a circa 60 incontri individuali “Business to Business” le imprese intervenute hanno avuto la possibilità di presentare i propri progetti di sviluppo e valorizzazione dei territori, conoscere nuovi potenziali clienti e promuovere le attività nei Paesi individuati al fine di attrarre nuove fette di turismo internazionale.

Food EXPerience – spiega Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCreditvuole essere un segno tangibile dell’attenzione da parte della Banca al comparto dell’agroalimentare, che rappresenta un settore strategico soprattutto nei territori di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. La giornata di oggi, oltre a dare un contributo commerciale concreto ai nostri clienti partecipanti al B2B, ha offerto alla platea degli imprenditori presenti un momento di riflessione e di scambio importante, per affrontare in modo positivo lo scenario impegnativo che vede protagonista la filiera dell’agrifood. In questo contesto vogliamo supportare le imprese a intraprendere nuovi percorsi di crescita sostenibile, ad esempio sfruttando le opportunità che si aprono grazie ai fondi del PNRR. Ricordo anche che tra le iniziative realizzate da UniCredit a sostegno del settore rientra il plafond da 1 miliardo di euro recentemente destinato a sostenere le imprese agricole impattate dal caro energia e dal rialzo dei prezzi delle materie prime”.

INDAGINE PROMETEIA-UNICREDIT

L’indagine Prometeia-UniCredit ha evidenziato come i forti incrementi dei prezzi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento su alcuni mercati stanno rischiando di frenare l’attività economica delle aziende italiane del comparto, che rappresenta oltre 1,2 milioni di imprese, 200 miliardi di fatturato e 1,5 milioni di addetti. Tuttavia, le prospettive per la seconda metà del 2022 sono orientate in direzione di un graduale alleggerimento dei prezzi dai picchi attuali, con ribassi medi del 15-20% circa in euro attesi nel 2023.

Per le regioni del Centro-Nord (Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria), che con 50 miliardi di euro pesano per il 25% del valore della produzione nazionale (16,8% l’Emilia Romagna, 4,2% la Toscana, 2,3% le Marche e 2% l’Umbria) grazie a una dimensione media del 68% superiore a quella nazionale, le strategie attivate per fare fronte all’attuale, complessa, congiuntura si declinano soprattutto nel contenimento di costi ed emissioni e in un approccio più strutturato ai mercati, in Italia e all’estero.

Riguardo al primo punto, che impatta maggiormente sul comparto agricolo, contemporaneamente responsabile di una grossa quota di emissioni e più esposto ai rischi dei cambiamenti climatici (siccità, eventi climatici estremi), oltre agli investimenti più tradizionali (le imprese del Centro-Nord hanno assorbito nel 2021 il 23% dei prestiti all’agricoltura, con una quota attorno al 40%, in crescita da anni, destinata all’acquisto di macchinari), saranno cruciali quelli più fortemente innovativi legati all’agricoltura di precisione e alla digitalizzazione.

Prometeia e UniCredit sottolineano inoltre come il valore delle esportazioni agrifood di questi territori si attesti nel 2021 sui 12 miliardi di euro, rappresentando un quarto dell’export nazionale di prodotti agricoli e dell’industria alimentare e il 18% delle bevande (incluso il vino), con una crescita del 13,4% tra 2020 e 2021.

Interessante la dinamica positiva degli investimenti da parte delle imprese del comparto, con una crescente quota di quelli destinati all’acquisto di beni strumentali (dal boom di Umbria e Marche, rispettivamente +15% e +12% nell’ultimo anno, alle comunque buone performance di Emilia Romagna e Toscana, che si attestano su un +6%)

Da rilevare infine le prospettive di sviluppo a livello di filiere, ambito in cui un contributo decisivo potrebbe arrivare da PMI Innovative e Start Up che, sebbene ancora marginali nell’agrifood, sono in continua crescita e orientate allo sviluppo di soluzioni dal contenuto fortemente innovativo per tutta la filiera (il 20% di queste imprese ha sede nel Centro-Nord).