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PD: INTERVENTO AL CONSIGLIO STRAORDINARIO DEL 29 MARZO 2014

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Il Consiglio Straordinario del 29 marzo è stato un giorno importante, non tanto perché è stato convocato il Consiglio Comunale, ma per il luogo in cui è stato convocato: una scuola, insieme ai suoi giovani e ai loro educatori, per parlare di Diritto di Libertà e Diritto di Pace. Siamo convinti che un grande contributo allo sviluppo della pace possa venire sicuramente dagli enti locali (e lo dimostra il riconoscimento in tanti statuti e leggi del diritto alla pace come diritto della persona e dei popoli), ma non sarebbe incisivo senza il mondo degli studenti e dell’educazione.

Da qui l’importanza di coinvolgere il mondo della scuola, luogo di educazione e formazione delle donne e degli uomini della nostra società futura. Il nostro plauso al sindaco e agli assessori Rolfini e Manderioli per il lavoro indirizzato alla realizzazione di questo consiglio.

Sono citati nell’ordine del giorno, e credo importante ricordare i due articoli della Costituzione:

-art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

– art.11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Ma cosa significa parlare oggi di pace e libertà? Qualche numero può aiutare a capire qual è l’attuale situazione nel mondo.

Nel mondo oggi sono in corso 35 conflitti (fonte Associazione 46° Parallelo), in sostanza circa un paese su 50 è in guerra, più le situazioni di crisi, a cui vanno aggiungersi quei paesi in pace solo a parole, perché palcoscenico di violazioni dei basilari diritti umani. Le guerre ormai hanno per obiettivo il controllo politico ed economico di quel paese, le vittime sono prevalentemente donne, uomini e bambini civili, cioè senza un’arma in mano, Oltre ai morti, dobbiamo aggiungere altre vittime, i profughi, 1 ogni 4 secondi, persone che devono lasciare tutto del paese d’origine per cercare la speranza altrove.

I minori sono impiegati come combattenti in oltre tre quarti dei conflitti armati nel mondo. Non sono solo adolescenti, ma anche bambini di non più di 6 anni, nonostante la Corte Penale Internazionale, dal 1988, classifichi come crimine di guerra l’arruolamento sotto i 15 anni in forza armate . Si ipotizza che i bambini soldato siano tra i 250.000 e i 300.000, di cui il 40% sono bambine. I bambini soldato oltre a rischiare e perdere la vita, sono tagliati fuori dalla scuola, dall’istruzione, dall’assistenza sanitaria.

Secondo il rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Asylum Trends 2013, sono 612.700 le persone che hanno chiesto asilo in Nord America, Europa, Asia orientale e nel Pacifico, la cifra annuale più alta rilevata dal 2001. Nel 2013, il continente che ha visto il più elevato aumento di richiedenti asilo è stata l’Europa, i cui 38 paesi hanno complessivamente ricevuto 484.600 richieste, segnando un aumento di un terzo rispetto al 2012. La Germania – con 109.600 istanze – è stato il paese con il maggior numero di nuove domande di asilo. Anche la Francia (60.100) e la Svezia (54.300) sono state tra i principali paesi di destinazione. Nel 2013 in Turchia, che è attualmente il paese europeo che ospita il maggior numero di rifugiati, sono state presentate 44.800 domande d’asilo. L’Italia ha ricevuto 27.800 domande di asilo e la Grecia 8.200.

Dati sconvolgenti, troppo spesso oggetto di un’informazione non adeguata perché si continua a pensare che il problema non interessi le nostre vite.

Con questo consiglio, si è ribadito l’importanza dei Comuni quali soggetti garanti dei servizi essenziali per i propri cittadini, e mai come ora lo stanno dimostrando: un cittadino quando è in difficoltà si rivolge al Comune di residenza. E’ giusto quindi pensare che i Comuni debbano essere in prima fila nei processi decisionali internazionali che più direttamente attengono ai diritti fondamentali delle persone.

Ricordando i principi citati nella nostra costituzione, l’intento dell’ordine del giorno, è di sollecitare l’avvio di una capillare mobilitazione per riaffermare il diritto inviolabile, di ogni singola persona e dei popoli, alla pace; spingere gli stati ad agire con maggiore determinazione per promuovere il disarmo, perché crediamo che solo attraverso il disarmo sia possibile avviare un percorso di sviluppo umano e economico, un’alleanza internazionale per porre fine alle tante tensioni sociali, tanto importante soprattutto in questo momento di crisi globale; infine, ma non meno importante, dare impulso alla realizzazione di programmi culturali ed educativi indirizzati alle giovani generazioni, partendo dal lavoro quotidiano delle scuole a contatto con gli studenti.

Marcella Cariani

Capogruppo Partito Democratico

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