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Piero Lodi: “La cultura a Cento è morta”

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Apr 21, 2021

SOS CULTURA Abbiamo ancora tutti nelle orecchie le parole del Sindaco Toselli in uno degli ultimi Consigli Comunali quando ha “pontificato” sul fatto che lui “non ha mai creduto alla concreta possibilità di una riapertura per musei e Teatri”… “sono solo annunci del Governo – disse – a cui non seguono evidentemente i fatti”. Ora, di fronte all’evidenza che questa previsione “toselliana” era (come tante altre) del tutto sbagliata, Cento paga l’ennesimo prezzo. Alla riapertura della cultura noi arriviamo completamente disarmati: nessun museo, nessun contenitore culturale, nessuna attività programmata, niente di niente. La cultura a Cento è morta. Semplicemente. Così come in grave agonia è la città tutta perché purtroppo una città non vive di annunci o di quei pochi cantieri, marginali, che vengono fatti partire tra migliaia di foto e di annunci roboanti. La Pandurera per i prossimi mesi, almeno sei, è destinata a rimanere centro vaccinale mentre esistevano altre possibilità concrete che il Sindaco ha candidamente ammesso di non aver nemmeno voluto esplorare e allo stesso modo la Galleria d’arte moderna da quasi 2 anni è chiusa per un cantiere (non necessario perché è solamente di abbellimento) che ha assunto tempi biblici…Intanto i Guercino rimangono appoggiati a terra nella oramai ex pinacoteca temporanea di San Lorenzo. Senza neppure una data prevista per la riapertura. Inspiegabile la scelta, assurda, di disallestire la mostra dedicata a Guercino per sostituire quella mostra con un “niente” che dura oramai da troppi mesi. La situazione della cultura a Cento è lo specchio dell’amministrazione Toselli: chiacchiere e disastri. Ha ragione su questo l’oramai ex Presidente della Fondazione Teatro quando ha dichiarato che “della cultura a Cento non interessa nulla a nessuno”. La accusa è giusta anche se è stata pronunciata da una delle corresponsabili dell’attuale stato di cose. Non basta infatti dimettersi per poter passare dal “banco degli imputati” ai “tavoli dell’accusa”… Così, dopo che il centocinquantesimo di Giuseppe Borgatti è passato sotto silenzio e dopo che nel vuoto è caduto anche il tentativo del Gruppo consiliare del Partito Democratico di richiamare le istituzioni competenti sulla grave dimenticanza auspicando un tempestivo ravvedimento, la nostra città si avvicina all’estate non solo senza un progetto ma anche con i vertici della Fondazione Teatro completamente dimissionati. Insomma non solo non ci sono idee ma non c’è neppure più chi dovrebbe pensarle. Potrebbe andare peggio? Non si vede come…

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