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“RACKET DEL CARO ESTINTO” E INTERROGAZIONE IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

DiGiuliano Monari

Giu 8, 2017

ALAN FABBRI (LN): «SOSPETTO BATTAGE PUBBLICITARIO ALL’INTERNO DEI REPARTI DEL SANT’ANNA: SE FOSSE CONFERMATO, LA REGIONE INTERVENGA SUBITO PER STRONCARE QUESTA MERCIFICAZIONE DEL DOLORE»

«La Regione deve indagare sul presunto “battage pubblicitario” relativo ai funerali che, secondo anche segnalazioni dell’Amsef, si svolgerebbe all’interno dei reparti ospedalieri del Sant’Anna, dove sono ricoverati malati in fin di vita.» Il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, vuole vederci chiaro sulla questione delle pubblicità, nemmeno tanto velata, che alcune agenzie funebri farebbero all’intero dell’ospedale di Cona, nei confronti dei parenti delle persone ospedalizzate e in fin di vita. «Se certe notizie apparse a mezzo stampa fossero confermate – sottolinea Fabbri – sarebbe una cosa molto grave, poiché non è ammissibile che certa gente non abbia rispetto nemmeno della sofferenza delle persone, pur di assicurarsi l’esclusiva su qualche funerale in più, in un business che coinvolgerebbe (secondo le informazioni circolate) anche parte dello stesso personale sanitario.» Secondo quanto riportato e conseguente ad un dossier consegnato da Amsef (società comunale che si occupa delle onoranze funebri a Ferrara; ndr) alla direzione dell’ospedale, circolerebbero autentiche “mazzette”, fino a 200 euro. Tutto questo pur di agevolare il contatto con i congiunti dei ricoverati, ai quali sarebbero suggerite agenzie funebri anche di fuori città. «Vogliamo capire se corrisponda al vero quello che sta succedendo all’interno del principale ospedale del territorio, visto che se il tutto fosse confermato sarebbe in palese contrasto con la legge, oltreché di cattivo gusto – sottolinea Fabbri -. Per questo – conclude – ho presentato un’interrogazione all’Assemblea legislativa, per capire se la direzione del Sant’Anna di Cona fosse al corrente della situazione. Inoltre, nel caso in cui queste indiscrezioni fossero confermate, chiediamo all’azienda ospedaliera quali urgenti iniziative intenda intraprendere per stroncare questo mercimonio della sofferenza, che non può essere tollerato.»

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