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SULLA CONSULTA DI RENO CENTESE la nota dell’Amministrazione

DiGiuliano Monari

Mar 17, 2019

Abbiamo appreso con rammarico delle dimissioni della Consulta civica di Reno Centese.

Dispiace l’accusa di avere «evitato artatamente il confronto», dal momento che le sedute sono state sempre partecipate da un componente dell’Amministrazione Comunale, nella fattispecie dal vicesindaco. Ciò benché il regolamento specifichi che “il sindaco e/o gli assessori POSSONO partecipare alle riunioni” e che “il presidente riferisce all’Amministrazione comunale sulle questioni riguardanti l’area integrata”.

Fa sicuramente piacere il senso civico e la responsabilità dei consultori, ma bisogna tenere presente che questo organismo ha una funzione appunto ‘consultiva’, ovvero che ha facoltà di esprimere pareri ma non di deliberare, poiché di questo si occupa il Consiglio Comunale con i suoi componenti votati dalla popolazione durante le elezioni amministrative, cui è affidato il compito di prendere decisioni.

È encomiabile il sostegno che i consultori forniscono all’Amministrazione Comunale in termini di suggerimenti e istanze. Tuttavia bisogna rilevare che, affinché questi importanti suggerimenti non finiscano per diventare vuote ‘liste della spesa’, occorre tenere conto di due elementi. Primo: le decine di richieste che pervengono devono essere considerate nel più ampio contesto di esigenze di nove consulte di frazione, ciascuna con i propri bisogni e aspettative. Secondo: è necessario che si comprenda come i percorsi amministrativi abbiano dinamiche non sempre rispondenti alle tempistiche auspicate e alle dimensioni delle problematiche, ovvere chiedere il rifacimento di una strada o di una pista ciclabile significa reperire le risorse, mettere mano a progettazione, gara d’appalto e assegnazione, parlando quindi di mesi e mesi.

Un esempio concreto, proprio da Reno Centese, fra le problematiche «rimaste irrisolte» figura il completamento dell’illuminazione nel parcheggio di una nuova scuola. Intanto va premesso che la prima cosa da fare è rendersi conto della situazione e accettare l’inutilità di ciò che è stato fatto, ossia installare pali non allacciati e di realizzare predisposizioni con tubazioni che si interrompono e per cui bisogna affrontare uno scavo di allacciamento alla pubblica illuminazione, attraversando peraltro la strada. Fornire energia elettrica a questi punti luci (alcuni peraltro in proprietà privata) significa che la società di gestione deve preparare un progetto, che confluire in un più ampio novero di interventi sul territorio, e farlo approvare, prima di poter mettere mano ai lavori. Ancora. Via della Posta è di proprietà della Partecipanza Agraria: non solo è complesso l’iter per acquisirla, ma si deve anche considerare che la Partecipanza è commissariata e si avvia a nuove elezioni. Gli arredi per la palestra, consegnata vuota all’epoca, sono stati acquistati e sono da integrare, ma lo si potrà fare solo dopo l’approvazione del bilancio. Con le risorse dell’operazione Hera, che si libereranno solo ad aprile, potremo procedere alla riqualificazione dei parchi , fra cui quello delle ex scuole elementari.

In conclusione, tutte le richieste della Consulta di Reno Centese sono state tenute in considerazione e, come detto, necessitano dei tempi e delle modalità di realizzazione di una pubblica amministrazione.

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