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UN SOLLEVATORE PER ABBATTERE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE IN PISCINA

DiGiuliano Monari

Set 7, 2019

L’Anffas Onlus di Cento, sostenuta da alcuni benefattori, ha offerto in donazione al Comune e alla piscina comunale un sollevatore movibile I-Swim per immergere in acqua persone affette da disabilità o disturbi motori o con ridotta mobilità. Sabato 7 settembre la consegna di questo dispositivo all’avanguardia, il primo negli impianti di Bologna e Ferrara.

«In questi sette anni abbiamo realizzato progetti di alto valore didattico – ha spiegato la responsabile Ilaria Boselli – con la volontà di allargare il parco di accesso alla piscina e alle attività in acqua, che rappresenta un collante meraviglioso e un’occasione di divertimento e condivisione. Oggi la disabilità è vista come relativa, relativa all’ambiente circostante: e quindi perché non creare un ambiente migliore?».

La risposta è venuta da Anffas Cento. «Ci siamo arrivati – ha affermato la presidente Giordana Govoni -. Questo strumento servirà non solo alle persone disabili, ma anche a chi ha avuto qualche problema. Abbiamo chiesto alle persone che ci sono vicine di aiutarci a realizzare questo sogno e hanno risposto i motociclisti lo Lowlanders Modena Lowside, la farmacia Manuela Ghini e il gruppo ‘Bloody Mary’». «Partendo da un bisogno e dal confronto con la piscina abbiamo realizzato questo progetto – ha aggiunto Michele Bronzino -. Tutto il territorio ci è vicino e noi cerchiamo di essere vicini al territorio, ritornando questo strumento alla comunità».

L’Amministrazione comunale ha accolto con riconoscenza e particolare apprezzamento la donazione del sollevatore, che rappresenterà per frequentatori dell’impianto un importante supporto e ausilio per poter accedere alle attività natatorie.

«Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa – ha affermato il sindaco Fabrizio Toselli – e alle proficue collaborazioni: il territorio e Coccinella Gialla sono reciprocamente legati».

A confermarlo anche il presidente della società Nuova Sportiva, Alberto Ridolfi. «Abbiamo cercato di favorire la fruibilità di questo impianto – ha rimarcato -. Una potenzialità in più per un complesso che in grado di rispondere alle esigenze di tutta la zona».

Infine Sara Fallavena, che segue i progetti della piscina, ha sottolineato l’importanza della autonomia «che in questo caso è rappresentata da un semplice passaggio per entrare in acqua».

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