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DiGiuliano Monari

Dic 22, 2019

Pace e dialogo i temi al centro dell’iniziativa dal titolo ‘Cento insieme alla Terra del Kashmir’, organizzata sabato 21 dicembre dalla comunità pakistana dell’Alto Ferrarese, in collaborazione con il Comune di Cento e l’associazione La Casa degli Angeli di Daniele.

L’appuntamento in una Sala Zarri gremita è stato preceduto dalla visita dell’ambasciatore pakistano in Italia Nadeem Riyaz al cimitero di Cento, dove è stata individuata un’area per le sepolture islamiche, che si inserisce, in un esempio di piena integrazione, nel camposanto cristiano. 

Il vicesindaco Simone Maccaferri ha accolto gli importanti ospiti. «Un’iniziativa rilevante, anche dal punto di vista culturale e di conoscenza politica e geopolitica, frutto dell’impegno e dell’intensa attività della comunità pakistana sul territorio, con cui c’è un dialogo assolutamente proficuo».

Ad aprire l’incontro la giovane Tahir Iram, giunta da Brescia, che ha chiesto il sostegno italiano per la risoluzione della disputa del Kashmir attraverso il dialogo. Bresciano anche Atta Anwar, che ha raccontato la drammatica situazione di questa terra contesa e ha espresso l’esigenza di un referendum del popolo. Una importante voce è arrivata da Portomaggiore: Arshad Mahmood ha condannato la cancellazione dell’autonomia del Kashmir e ha sottolineato come in eventi come quello centese affondino le radici per l’integrazione, a cui contribuisce la collaborazione fra comunità Pakistana e Amministrazione Comunale. 

Raza Asif, Segretario Generale della Comunità Pakistana in Italia, ha illustrato dettagliatamente dal punto di vista geografico, storico e politico la vicenda. Mentre Rudvin Mette, docente del Dipartimento di Storia Cultura Civiltà all’Università di Bologna, di origine norvegese ha sollecitato l’Europa a pretendere il rispetto dei diritti umani in Kashmir. Bashir Amra, presidente della Federazione Pakistana in Italia, ha evidenziato come le comunità pakistane della penisola siano quelle maggiormente mobilitate per dare voce a un popolo oppresso dall’occupazione militare.

A concludere la serata l’ambasciatore, che si è soffermato sulla situazione del Kashmir e sul valore dell’integrazione. Nadeem Riyaz ha ringraziato il Comune per l’ospitalità e la collaborazione, evidente nella realizzazione dell’area islamica del cimitero. Ha incoraggiato l’associazione a pakistana a proseguire nel suo lavoro, così da essere un esempio di inclusione sociale in Italia, dove risiede la seconda comunità, dopo l’Inghilterra, con i suoi 150.000 cittadini. «La pace – ha detto – è la sola soluzione ai problemi».

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