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Emergenze rientrate ad Argenta, Mesola e Consandolo: “I costi non possono gravare sul Consorzio. Serve un piano condiviso e cooperazione tra enti territoriali e Ministero”

DiGiuliano Monari

Ago 17, 2019



“Le emergenze di queste settimane dimostrano la necessità di definire un programma di manutenzioni e rinnovamenti straordinari della rete irrigua esistente i cui costi però non possono gravare sul bilancio ordinario del Consorzio. Analoghe considerazioni potrebbero riguardare la rete di scolo e gli impianti di sollevamento”. Queste le considerazioni del direttore generale del Consorzio di Bonifica di Ferrara, Mauro Monti, alla luce degli eventi di Argenta, Mesola e Consandolo, ultimi luoghi di emergenze affrontate dal Consorzio che han messo a dura prova il sistema infrastrutturale affidato all’ente, in situazioni gestite però con efficacia dal personale che èintervenuto tempestivamente.

“Alcune criticità sono state provocate da eventi meteorologici eccezionali o da incidenti stradali, avvenimenti non prevedibili, ma altre sono riconducibili alla vetusta delle reti e degli impianti – spiega Monti – negli ultimi anni non si è potuto contare su risorse finanziarie adeguate per prevederne la manutenzione straordinaria ed il rinnovamento o il potenziamento, di conseguenza ci troviamo a dover far fronte a sempre più frequenti fenomeni di collasso e rotture puntuali. Serve una consapevole compartecipazione di enti per poter ottenere i fondi necessari ed eseguire i lavori prima che avvengano le emergenze, definendo un piano d’azione”.

Il personale del Consorzio è impegnato sulle linee irrigue per soddisfare le necessità delle aziende agricole ma, per riuscire a dare piena risposta alle esigenze dell’agricoltura moderna ed evitare disservizi causati dai danneggiamenti alle reti, serve un’azione congiunta, che possa dar ancor più forza a quanto messo in campo finora dal Consorzio senza che si vada a gravare sui consorziati, compromettendone infine la competitività.

“Il Consorzio ha da tempo una lista sempre aggiornata di situazioni sulle quali intervenire e delle quali si occupa costantemente – aggiunge il presidente Franco Dalle Vacche – ma purtroppo, nonostante i nostri sforzi, sono sempre più numerose le nuove voci che entrano nell’elenco, rispetto a quelle che escono perché risolte. Questo, a testimonianza della nostra attività, ma anche che le risorse interne disponibili non sono sufficienti”.

Nei giorni scorsi numerose sono state le segnalazioni di rotture e cedimenti a tubazioni ed argini, emergenze rientrate grazie al tempestivo intervento del personale consortile che ha ripristinato le situazioni

“Ad Argenta si è verificato il collasso della condotta DN 900 in PRFV. Provvisoriamente è stato infilato un tronco di tubazione DN 500 che dovrebbe consentire di mantenere il deflusso dell’acqua, stuccati gli interstizi fra i due tubi, posizionate due motopompe di supporto, ripristinate le quote piezometriche ma, per cautela, il sistema è stato momentaneamente tenuto non al massimo della potenzialità d’esercizio – illustra Monti – A Mesola, dopo il collasso di un argine del condotto irriguo, èstata ricostruita la sponda in calcestruzzo e ripristinati i livelli idrici nel canale. Le aziende agricole interessate, hanno potuto comunque soddisfare le proprie esigenze dal vicino canale di scolo. Più a valle è stata rilevata la presenza di un secondo fontanazzo ma, essendo una filtrazione modesta, si potrà intervenire mettendo in “secca” il canale solo se la situazione dovesse peggiorare. A Consandolo è stato ripristinata una breccia arginale sulla Sabbiosola facendo scaricare l’acqua direttamente in un canale di scolo evitando allagamenti”.

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