“Credo che il bene ritorni sempre indietro e spero che tanto affetto sia il giusto compenso per l’affetto che ho dimostrato io sia per il Gruppo Teatrale degli Anta Nati, che mi han voluto come madrina alla loro serata del prossimo 26 luglio a Mezzane, sia per la stima e l’affetto che provo per il Circolo della Stampa di Cento, di cui sarò ospite d’onore per Settembre Centese. Mi piace pensare che con le mie opere regali emozioni e che di queste emozioni le persone mi siano grate” . Elena Marotta
La scrittrice dossese si svela ……
Di Giuliano Monari
Da cosa nasce la tua passione per la scrittura?
In realtà non vi è un momento preciso nè una situazione precisa in cui si possa datare nè a cui si possa attribuire la mia passione per la scrittura. Credo che ognuno di noi nasca già con una propria predisposizione, con un amore, una passione che neanche noi conosciamo inizialmente poichè non ne siamo consapevoli; man mano che le nostre vite si snodano nel percorso delle varie età, questa passione comincia a liberarsi dai legacci della ragione e dalle gabbie che noi erigiamo attorno a noi stessi, diviene sempre più forte e sgomita fino a venire alla luce, lacerando legacci e liberandosi dalle gabbie della ragione.
Hai vinto i primi premi da ragazzina ma il tuo primo libro è stato pubblicato solo lo scorso anno, come mai tanto tempo prima del debutto?
Come dicevo prima quando si è nell’età dell’innocenza le passioni prendono il sopravvento inconsciamente ma, proprio perchè non si è ancora consapevoli di quel che saremo un domani, spesso si rischia di sottovalutare la passione, in questo caso per la scrittura, considerandola quasi un capriccio momentaneo di poco conto. La vita è caratterizzata da una razionalità fin troppo forte che ci stringe nei suoi ranghi facendo a volte sacrificare e tralasciare le nostre vere predisposizioni e passioni e difatti questo è quello che è accaduto anche a me. Ho tralasciato la mia passione per lo scrivere, per intraprendere e dedicarmi totalmente allo studio fino a conseguire una laurea in Economia Bancaria presso l’Ateneo di Siena; per quasi vent’anni ho creduto che la mia strada fosse legata all’economia. Ma le passioni non si lasciano ingabbiare e ti sorprendono tornando molto più forti di quando si sono manifestate la prima volta e così nel 2011 la mia si è imposta nella mia vita con tutta la sua forza, sovvertendola completamente. Questo cambio totale di rotta nella mia vita mi ha reso più che felice.
Come giudichi il panorama editoriale italiano?
Vi sono opere e scrittori degni di nota; purtroppo quello che noto è che, soprattutto oggi quasi tutti scrivono ma pochi leggono e non può esserci un paradosso peggiore di questo. Molti, forse, sono attirati dalla notorietà e dalla fama, ma scrivere, prima di tutto, serve a noi stessi. È un modo per stare bene prima di tutto con noi. Il fatto che ciò che si scriva piaccia anche agli altri è secondario per lo scrittore, che trae beneficio dal solo fatto di scrivere, fermo che il compito dell’editore dovrebbe essere quello di valutare ciò che vale o non vale la pena di pubblicare e a volte questo, purtroppo e per logiche prevalentemente di mercato, non accade.
Quale libro ti sarebbe piaciuto scrivere? e perchè?
Ve ne sono diversi; magari ne citerò alcuni:
– in primis Il Nome della Rosa per come Eco riesce a far calare il lettore nei panni del narratore, il lettore vive pagina dopo pagina quello che viene descritto e come tutti i grandi classici, si presta a molteplici piani di lettura.
– Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen per come viene analizzato, sviscerato il mondo del 1700 ed i sentimenti femminili
La tua opera prima “Racconti” sta avendo molto successo tant’è che è già stata fatta una seconda ristampa, senza poi considerare che l’edizione in brossura del libro fa seguito a quella in ebook, come ti spieghi tanto successo? Sorpresa?
Credo che il successo dipenda dal fatto che quello che scrivo è stato vissuto almeno in parte dai lettori che riescono a trovare una parte, seppur piccola, di sè, del proprio vissuto e questo ovviamente rende il mio libro il loro libro.
Cortesia vuole che mi mostri sorpresa di questo successo e comunque ciò è in parte vero. Tuttavia, spero di non essere giudicata boriosa, era in parte aspettato. Non sono una commerciale e non potrei mai provare a “vendere” ciò in cui non credo; sapevo che avrebbe potuto incontrare il favore del pubblico poichè quando scrivo io stessa mi emoziono (ho pianto per Serena in Liberata, ho sofferto per Antonio in Il Ritorno, ho provato rabbia nei confronti di Mario ne Lo strano gioco dell’amore, sono rimasta delusa dalla svolta che l’uomo d’affari dà alla sua vita in Economia di mercato) ed ero abbastanza convinta che anche il lettore avrebbe provato quelle mie stesse vibranti emozioni. In realtà, ed è difficile da spiegare, lo scrittore è il primo lettore dei propri scritti. Non è lui che decide cosa scrivere, è il racconto che decide dove andare.
Cosa pensi degli ebook? secondo te il libro cartaceo avrà ancora futuro?
Adoro il libro cartaceo e non credo che gli ebook potranno mai sostituirlo.
Un ebook sta ad un libro cartaceo come una fotografia sta ad incontrare un amico in carne ed ossa: per quanto colorata la fotografia non potrà mai trasmetterti il calore di un abbraccio che provi quando incontri il tuo amico.
Il libro è un amico da abbracciare: puoi sfogliarlo e sentire l’odore della stampa, la filigrana della carta, sottilineare i termini e le frasi che più ti colpiscono, addormentarti con il libro accanto senza paura di romperlo, leggerlo ovunque poichè non teme le alte temperature… il futuro del libro cartaceo sarà sempre ed ancora il libro cartaceo
Sei molto legata a tuo marito, come vive questa tua passione?
La mia passione ha preso forma grazie alla sua presenza. E’ il mio primo lettore, primo critico, a volte fin troppo duro e sincero; nel (poco) tempo libero che ha cura le mie bozze e mi consiglia a tutto campo, dicendomi cosa secondo lui non va: in sostanza vive la mia passione come se fosse sua. E la mia passione vive grazie a lui. Tutti i miei scritti sono dedicati a lui e come potrebbe essere altrimenti?
E’ difficile per i scrittori emergenti pubblicare? tu come ci sei riuscita?
L’universo editoriale è estremamente vario. Primariamente, ho scartato a priori le case editrici a pagamento: non ritenevo opportuno, laddove non avessi reperito qualcuno che credesse nella mia opera, dover pubblicare pagando, per avere, poi, copie da rivendere io personalmente. Mi sono concentrata sulle vetrine dei concorsi letterari in primo luogo, anche perché soltanto confrontandomi con gli altri scrittori, in una competizione, posso capire se e quanto valgono le mie opere, sicché non credo smetterò mai di partecipare ai concorsi letterari.
Ho avuto la fortuna di incontrare il mio editore, Marco Cevolani, tramite amicizie comuni su facebook. Gli ho sottoposto la mia opera, che non ha avuto esitazione a pubblicare e ricordo con emozione quando, proprio in concomitanza della comunicazione del mio primo positivo risultato a Crova (VC) con Liberata, Marco mi ha contattata per comunicarmi la messa in commercio dell’e-book. C’è un buonissimo rapporto tra me e lui e, nonostante – come accade alle persone sincere che ci tengono ad andare d’accordo nel comune interesse – a volte vi siano non dico litigi (mai accaduti) ma discussioni e confronti, siamo tutti e due perfettamente consapevoli che, entrambi, lavoriamo per un unico scopo, ossia quello della positiva riuscita del prodotto editoriale, ovviamente ciascuno per la sua parte.
La tua prossima opera?
Di prossima pubblicazione vi è già una favola “L’Abbraccio Colorato” che richiesta da un mio carissimo amico che presiede una compagnia teatrale, ho scritto per una manifestazione imminente in provincia di Verona, ed una nuova raccolta di racconti di cui, tra gli altri, farà parte Il Dono che è un inedito già pluripremiato, oltre a altri lavori già iniziati ma per i quali mi servirà comunque tempo per ultimarli. La nuova raccolta di racconti dovrebbe, invece, uscire entro quest’anno o, comunque, nei primi mesi del prossimo, così come nel corso del 2014 conterei, ovviamente d’accordo con il mio editore, di poter fare uscire L’Abbraccio Colorato, anche in relazione alla sua rappresentazione teatrale, non appena operatone l’adattamento.
©areacentese.com