Di Marco Cevolani
“Chi vuole fare i propri comodi vada a Cento”, diceva il Cardinale Lambertini. Per tanti anni ho pensato che questa frase volesse dire che chi vuole stare in pace con sé stesso, stare rilassato, senza troppe preoccupazioni debba venire a Cento.
Vedendo il comportamento di certi centesi, siano essi DOC o di importazione, credo che il significato di quella frase di cui tanto ci vantiamo sia proprio che a Cento è permesso di fare qualsiasi cosa in spregio a ogni regola. Vediamo infatti centesi che non rispettano il codice della strada, centesi che abbandonano i rifiuti a fianco dei cassonetti, centesi che imbrattano i muri con i manifesti di laurea, centesi che imbrattano i muri con spray, centesi che attaccano i manifesti pubblicitari di questo o quel gruppo sportivo anche sugli alberi.
Se la colpa di questi atteggiamenti è ascrivibile ai cittadini – per fortuna non tutti siamo così – una bella dose di responsabilità nel permettere che tutto ciò accada l’ha l’amministrazione comunale: ove non riesce a punire questi “malfattori” con sanzioni, lascia che il degrado incomba. Tanto per fare un esempio: la palazzina che si trova all’interno del percorso vita è piena da un lato di scritte, chissà lì da quanto tempo.
Ove invece interviene fa solo disastri: l’ultima la sanzione comminata a Gilberto Toselli per lo striscione esposto sul muro della propria abitazione. L’amministrazione si è dimostrata inflessibile con il povero Toselli, salvo poi lasciare, nel corso degli anni, che gli studenti universitari (a cui forse sarebbe più consono mettere in mano una zappa per vangare la terra) attaccassero con la colla i loro manifesti in ogni dove: il muro della biblioteca comunale ne è pieno.
Il percorso vita, di cui abbiamo accennato pocanzi, merita un discorso a sé. Il campo che ha ospitato le tende durante l’emergenza terremoto, ora è un ammasso di erba e terra, la pista di atletica è visibilmente danneggiata. Per quanto questa situazione andrà avanti? E soprattutto, quanto costerà ripristinare il tutto? Non si poteva usare un po’ più di accortezza all’inizio?
A tal proposito ci sia concesso di fare un inciso. Abbiamo ricevuto proprio in queste giornate di sole diverse segnalazione da parte di giovani sullo stato di degrado del Percorso Vita, segno che se gli adulti o peggio ancora l’amministrazione sembrano disinteressati, i giovani cittadini di domani –almeno alcuni di essi – hanno a cuore questo polmone verde, che dal maggio dello scorso anno non attira più l’attenzione dei vari ambientalisti (a corrente alternata).
Il degrado di Cento è sotto gli occhi di tutti. Certo l’Amministrazione sta tentando di metterci una pezza con le sporadiche iniziative estive, e poi tenterà con il Settembre Centese e poi con il Carnevale, a patto che non vada fatto chissà dove…ah si..dimenticavamo, ci sono sempre le navette che possono portare a spasso i centesi.
Navette che forse serviranno per portare i centesi a Pieve; la nostra cara Pieve, stando alle numerose testimonianze dei centesi che ogni sera si recano in trasferta, sembra un’isola felice: iniziative tutte le sere, verde curato, strade degne di questo nome: da noi ormai non si vedono nemmeno più le strisce bianche, che abbiano speso tutti i soldi per fare quelle blu?
“Voi di Cento venite qua a Pieve perché da voi non c’è nulla.”, questo è il benvenuto che i nostri cugini ci fanno.
E proprio andando a Pieve, via Ponte Vecchio, ci si accorge di come l’Amministrazione Pievese abbia sistemato il viale, rifacendo asfalto e cordoli, senza dover abbattere gli alberi.
Se i comportamenti di certi nostri concittadini lasciano a desiderare – l’educazione non la si insegna certo per legge – è compito dell’Amministrazione Comunale impedire che questi comportamenti prendano il sopravvento, in fin dei conti il compito di un’amministrazione è proprio quello di assicurare il decoro della città, che altro deve fare? Accogliere Geronimo Stilton?