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IL COMMERCIO PREOCCUPATO PER L’INTRODUZIONE DEL DENARO ELETTRONICO COME CONTRASTO ALL’EVASIONE – LETTERA DEL PRESIDENTE ASCOM FERRARA FELLONI

DiGiuliano Monari

Nov 18, 2019

La manovra che il governo Conte si appresta ad approvare ha nelle intenzioni un incremento nelle entrate rispetto alla lotta all’evasione. L’Esecutivo per realizzare questo però trasferisce una serie di pesanti oneri alle imprese che avranno maggiori difficoltà nell’organizzazione del lavoro.

Da un lato saranno gravate da maggiori costi dall’altro da una quotidiana complessità operativa.

Il primo degli elementi sul quale vogliamo portare la riflessione riguarda l’uso del denaro elettronico. La Confcommercio nazionale per bocca del suo presidente Carlo Sangalli , a più riprese, ha auspicato un significativo abbattimento dei costi di commissione dei POS. Un appello che però pare essere ancora inascoltato. Un secondo dato riguarda l’investimento necessario per acquistare od aggiornare i registratori di cassa con costi con importi di svariate centinaia e di euro oltre alla a (stiamo parlando di svariate centinaia di euro) ai quali si somma l’investimento (altre decine di euro) per l’ installazione dei lettori barcode legati al Portale Lotteria degli scontrini. Non ultimo gli operatori dovranno fare i conti con l’incremento considerevole dell’uso della carta. Oneri che si sommano ai recenti investimenti legati all’introduzione della fatturazione elettronica.

Tutto questo già di per se renderebbe necessaria una seria valutazione che diventa indispensabile se pensiamo alla macchinosità estrema nella quotidianità soprattutto in momenti in cui le attività vedranno un maggior afflusso di clienti. Senza contare che i nuovi registratori di cassa hanno necessità di linee telefoniche adeguate e questo non sempre accade anche sul nostro territorio.

Queste riflessioni evidenziano che queste progettualità non abbiamo tenuto in nessun modo conto delle Associazioni di Categoria e quindi non vi sia stato un confronto rispetto alla alle stesse.

La nostra richiesta è che la classe politica a tutti i livelli intervenga adoperandosi affinché vi sia da un lato una rivisitazione di queste disposizioni e dall’altro si giunga ad un rinvio, almeno fino al 1° luglio, per permettere al gli operatori del commercio, dei servizi e del turismo di potersi aggiornare.

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