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Bonjour Monsieur Sepo: Un talento italiano a Parigi – Opere della donazione Severo Pozzati al Comune di Pieve di Cento

DiGiuliano Monari

Ott 20, 2013

Di Giuliano Monari – Fotoservizio Lia De Lucainaugurazione nostra sepo 19 ottobre 2013-1-titolo

Dal 19 ottobre il Museo Magi ‘900  ospita oltre 120 opere della donazione Severo Pozzati del Comune di Pieve di Cento, in occasione di una mostra dedicata alla figura di questo straordinario artista emiliano, che, trasferitosi a Parigi nel 1920, si è affermato tra i più grandi cartellonisti pubblicitari del XX secoloNel 1996 Amelia Pozzati, nipote di Sepo donò al Comune di Pieve di Cento una vasta raccolta di opere dello zio, perché la sua figura venisse studiata e ricordata nel tempo. L’anno successivo quella raccolta venne temporaneamente esposta nel museo di Giulio Bargellini, allora appena inaugurato. Ora, a trent’anni dalla scomparsa dell’artista, l’Amministrazione comunale e il Museo Magi’900 desiderano mostrare di nuovo integralmente quella straordinaria collezione, con un percorso espositivo che, attraverso opere grafiche e pittoriche affiancate da testimonianze critiche, ripercorre le tappe salienti della vita dell’artista. La mostra, cui si affianca il bando di una borsa di studio per una tesi di laurea, intende avviare un percorso di valorizzazione dell’arte di Sepo, facendola conoscere ai più giovani e rilanciando la ricerca su questa personalità eclettica e di grande talento, riconosciuta alla critica tra le più singolari del secolo scorso, e ancora non del tutto riscoperta. SEPO Nato a Comacchio nel 1895 e morto a Bologna nel 1983, con la sua lunga attività creativa Severo Pozzati è stato una figura di spicco della ricerca artistica del Novecento, secolo di cui ha saputo interpretare umori, temi e tendenze, attraverso un linguaggio essenziale ed incisivo. formale. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, giovanissimo ha rivelato il proprio talento nella pittura e nella scultura, inserendosi a pieno titolo nella nuova generazione di intellettuali che animavano l’ambiente culturale bolognese. Dopo una breve esperienza come regista e scenografo con il film Fantasia bianca (1919), nel 1920 si è trasferito a Parigi, dove con lo pseudonimo di Sepo si è affermato tra i più importanti cartellonisti pubblicitari del XX secolo. Unendo la sensibilità di artista ad una acuta capacità di innovare la comunicazione visiva, è stato uno dei grandi protagonisti del rinnovamento del linguaggio pubblicitario e, nel lungo periodo trascorso nella capitale francese, ha raggiunto grande notorietà internazionale. Con le sue memorabili campagne per i più noti marchi dell’epoca – Noveltex, Motta, Talmone, Maggi, Lebole e molti altri – ha trasformando il manifesto da oggetto decorativo a moderno strumento di persuasione, e, da vero anticipatore dei tempi, ha contribuito a fissare i moduli del cartellone pubblicitario contemporaneo, in cui l’immagine del prodotto instaura un dialogo essenziale ed efficace con la parola. Dopo il ritorno in Italia 1957, utilizzando ancora la firma “Sepo” ha ripreso a dipingere e a scolpire, continuando fino alla fine dei suoi giorni ad interpretare una figurazione semplificata e incisiva, cdi grande coerenza formale.

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