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MATTARELLI: sei interrogazioni senza risposta – Esposto al Prefetto di Ferrara

DiGiuliano Monari

Ott 8, 2014

marco mattarelli2011-1-picSarebbero addirittura sei le interrogazioni presentate dal consigliere Marco Mattarelli (capogruppo di Noi Che…) al sindaco di Cento Piero Lodi che non hanno avuto risposta scritta entro i termini previsti dal regolamento (massimo 60 giorni). Per non parlare di altre due interrogazioni per le quali i termini stanno per scadere.
A denunciarlo è lo stesso consigliere di opposizione, che si è rivolto al Prefetto di Ferrara chiedendo di verificare i motivi per i quali alle interrogazioni non sia stata fornita adeguata risposta “visto anche l’interesse pubblico che rivestono”. Si tratta di interrogazioni riguardanti l’area ex Sim Bianca, le scuole di Reno Centese, l’area ex stazione, la discarica Molino Boschetti, l’area ex Pesci e il viaggio compiuto dall’assessore alla Cultura, tutte presentate tra maggio e luglio di quest’anno. Ancora entro i termini per una risposta scritta, invece, le interrogazioni presentate ad agosto sull’allargamento silos Molino Pivetti e sulle scuole Carducci. “Non si tratta – spiega Mattarelli – di ricerca di visibilità gratuita, ma di rendicontazione agli elettori sull’impegnativo lavoro di consigliere comunale di minoranza”. “La città di Cento – commenta poi Mattarelli – ha bisogno di essere liberata dal groviglio inestricabile di interessi e favori contro ricambiati che rendono gli equilibri sempre più instabili e dannosi per i vessati cittadini Centesi”.  Il consigliere cita l’operazione casa Pannini, che considera “assolutamente inutile ai fini pubblici”, aggiungendo che, da quanto gli risulta, nessuno dei consiglieri di minoranza ha denunciato alcunché. “La prima interrogazione scritta sull’operazione casa Pannini – prosegue Mattarelli – ha avuto risposta e il sindaco scrive “con quella deliberazione (quella di destinare parte del ricavato dalla vendita dell’area di proprietà del Comune di via Luigi Tenco a possibile acquisto dell’immobile in oggetto) il consiglio comunale si è espresso relativamente alla alienabilità dell’area sopra esposta, mentre la ventilata ipotesi di acquisto della proprietà Pannini […] figurava solo come una delle esigenze possibili di pubblico interesse cui destinare i proventi della supposta vendita” . Temo però che anche stavolta mi troverò solo con i soliti asserviti alla ragnatela che solleveranno eccezioni di carattere formale. Mentre la città affonda, una casta di intoccabili gode di privilegi e sprechi”.

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