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CENTO: FAMILA, “PRONTI AD INVESTIRE 7 MILIONI DI EURO” – Il sindaco, “Pronto ad un incontro ma ci sono punti da chiarire”

DiGiuliano Monari

Feb 11, 2019

Nei prossimi giorni speriamo di poter incontrare l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, per comprendere se sussista ancora la disponibilità a consentire lo spostamento del punto vendita all’interno dell’area ex Pesci. In caso contrario, ci troveremo nostro malgrado costretti a modificare il nostro piano industriale e a dirottare su comuni con termini l’investimento già allocato per il Comune di Cento.

“Confermiamo la volontà del Gruppo Unicomm di spostare di circa 500 metri il punto vendita a marchio Famila, già presente a Cento, con una nuova struttura all’interno dell’ex area Pesci. Si tratta di un’area libera, abbandonata da tempo e nelle immediate vicinanze del centro storico, che era precedentemente già a destinazione commerciale, poi modificata in residenziale!.

Il Gruppo Unicomm ha impostato un piano industriale che lo porterà ad investire 130 milioni di euro in nuove realizzazioni e ristrutturazioni dei suoi punti vendita nei prossimi anni. L’intervento su Cento, stimato attorno ai 7 milioni di euro, si inserisce all’interno di questo piano complessivo. L’obiettivo è rendere più funzionali i nostri supermercati, andando incontro alle rinnovate esigenze della clientela, costruendo strutture che rispettino i più moderni parametri di efficienza energetica e di edilizia sostenibile.
Nel caso del Famila di Cento, trattandosi di un semplice spostamento e non di un nuovo insediamento commerciale, il supermercato che vorremmo inaugurare nell’ex area Pesci non andrebbe, tra l’altro, a modificare o intaccare in alcun modo l’equilibrio commerciale della città.

Pertanto eravamo e restiamo convinti che si tratti di un intervento che non rappresenta un vantaggio solamente per il privato ma per tutta la collettività. Lo spostamento, infatti, porterebbe non solamente al versamento degli oneri di urbanizzazione nelle casse comunali, ma anche alla realizzazione di una rotonda di fronte all’Hotel Europa e al completamento della pista ciclabile dalle frazioni fino al centro storico, interamente a spese di Unicomm. L’altro aspetto cruciale è quello occupazionale: l’azienda si è impegnata ad assumere 20/25 persone in più all’interno del nuovo negozio, in aggiunta a quelle già operative all’interno dell’attuale punto vendita. Infine vi sarebbe un ovvio effetto benefico sull’indotto delle aziende locali per l’esecuzione delle opere e per le attività ricettive e di ristorazione, grazie alla presenza delle maestranze nel cantiere.

Pertutte queste ragioni chiediamo all’Amministrazione di approfondiree valutare con attenzione l’inserimento dello spostamento delnostro Famila all’interno del Piano della Ricostruzione postterremoto. La nostra disponibilità al dialogo è assoluta: perquesto, nei prossimi giorni speriamo di poter incontrare l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, per comprendere se sussista ancora la disponibilità a consentire lo spostamento del punto vendita all’interno dell’area ex Pesci. In caso contrario, ci troveremo nostro malgrado costretti a modificare il nostro piano industriale e a dirottare su comuni con termini l’investimento già allocato per il Comune di Cento.

RISPOSTA DEL SINDACO AL GRUPPO UNICOMM SPA

«Non vi è alcun tipo di preclusione ad un nuovo incontro». Così il sindaco Fabrizio Toselli in risposta alla nota del Gruppo Unicomm Spa.

«Potrà essere un’occasione di confronto a partire da diverse valutazioni – rileva il primo cittadino -. Vi sono infatti due ordini di fattori che vorremmo sottoporre alla riflessione di tutti i soggetti. Innanzitutto, lo spostamento nell’area ex Pesci, è vero, permetterà di riqualificare tale zona, ma, dall’altra parte, esporrà i locali dell’attuale sede del supermercato a un possibile futuro stato di abbandono. In altre parole, il vuoto che si aprirà nell’edificio lasciato è verosimile possa determinare l’abbandono e il conseguente degrado della struttura, rendendola un luogo ‘a rischio’ nel tessuto cittadino. È evidente la necessità di avere una programmazione in tal senso, in un’ottica sia di decoro sia di rifunzionalizzazione dell’esistente, evitandone così abbandono e incuria».

Vi è poi un’analisi di carattere tecnico. «È essenziale vagliare se il Piano della Ricostruzione sia lo strumento corretto per un’operazione di questo genere, dal momento che ha caratteristiche diverse dal Piano Regolatore, la cui valenza più generale consente di affrontare il rilancio economico e, in correlazione, il recupero dell’esistente».

Rimane la filosofia dell’Ammnistrazione nella valutazione delle proposte pervenute e  giudicate accoglibili dal punto di vista tecnico. Non sono infatti state sostenute richieste di ampliamenti di aree commerciali adibite a supermercati e centri commerciali e di creazione di nuove aree periurbane a vocazione di medie e grandi strutture di vendita. «Abbiamo inteso fare una scelta specifica, nella direzione della difesa del commercio di vicinato e del nostro centro storico cittadino, che negli anni ha sofferto della creazione di centri commerciali e dello spostamento del baricentro delle abitudini commerciali verso le aree periferiche e le grandi strutture della distribuzione».

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