L’ex sindaco Lodi sferra un’altra bordata all’amministrazione Toselli. Lo spunto viene preso dall’annuncio dell’imminente mostra ottobrina sul Guercino: “Il debutto della neo Assessore alla Cultura è avvenuto decisamente col piede sbagliato – scrive Lodi -. Ma la colpa non è sua. Lei raccoglie “in corsa” (si fa per dire perché questa Amministrazione non corre davvero!) una eredità firmata Fabrizio Toselli.
Il progetto della “grande mostra” dedicata a Guercino che avrebbe dovuto aver luogo nell’autunno del 2016 e che poi è slittata sino al (forse) prossimo autunno, si è modificato e ha perso, di passaggio in passaggio, la gran parte della propria anima.
Di Mattia Preti nessuno più nemmeno parla. Eppure tanti capolavori centesi sono stati mandati in piena Sila per mesi per quella che doveva essere una grande mostra (di cui nessuno ha poi invece parlato) e che aveva come vera finalità – così almeno era stato annunciato – quella di poter poi contare sulla reciprocità di un prestito importante di tele di Mattia Preti, coevo del Guercino, che avrebbe dovuto essere co-protagonista della grande mostra centese.
Allora si evidenziò che questa era una proposta culturalmente debolissima.
Il Sindaco rispose invece piccato.
Ma, tre anni dopo, i fatti dimostrano che l’idea originaria era molto poco interessante. Al punto che adesso è stata abbandonata.
Peccato però che nel frattempo il prestito delle opere di Guercino per la Sila sia stato fatto senza che Cento ne abbia ottenuto nulla in cambio.
Adesso, con 3 anni di ritardo, si grida al miracolo per la straordinaria possibilità di ospitare in Città una grande mostra che sembra destinata a raccogliere sostanzialmente il nostro patrimonio di quadri e pale di Guercino e pochissimo altro.
I capolavori centesi tornano a casa! Questa sembra la grande notizia.
Si finge, cioè, di dimenticare che Guercino è tornato a casa nel 2016, quando l’amministrazione precedente allesti la pinacoteca temporanea presso San lorenzo.
Oggi questo annuncio è un insulto all’intelligenza dei centesi e una offesa al buon senso.
Da quando la Collegiata di San Biagio ha riaperto i battenti e, dunque, l’Auditorium di San Lorenzo non ha più dovuto rivestire le funzioni di chiesa provvisoria, non si capisce perché la pinacoteca temporanea non sia stata arricchita. Buon senso avrebbe voluto che i capolavori ancora ospitati nel caveau di Bologna tornassero a casa per essere permanentemente visitabili nella pinacoteca temporanea di corso Guercino, presso l’Auditorium San Lorenzo, appunto. Eppure ciò non è accaduto.
Anzi, i social network registrano le voci di rabbia di tanti appassionati di cultura centese che lamentano e denunciano lo stato di trascuratezza che regna nella pinacoteca temporanea: pile di sedie accatastate accanto ai più grandi capolavori di Guercino, temperature che sfiorano i 36 gradi perché il climatizzatore non c’è o non viene acceso… Insomma degrado.
Addirittura orari di visita affissi anche se non aggiornati.
Insomma, tristezza allo stato puro!
Eppure, ben lungi dal porre rimedio a questo disastro, lontani anni luce dalla scelta, concreta e di buon senso, di riportare presso quel contenitore culturale le tele che ancora inspiegabilmente sono depositate a Bologna, si annuncia baldanzosamente una mostra in Rocca.
La chiesa di San Lorenzo è un contenitore molto migliore rispetto alla nostra splendida fortezza.
San Lorenzo è infatti una bellissima chiesa barocca che fa da cornice in modo straordinario alle tele di Guercino. La fortezza della Rocca è invece completamente in contrasto con le atmosfere e con le dimensioni delle grandi pale che non troveranno adeguata valorizzazione negli angusti spazi della struttura.
Quello annunciato oggi da Sindaco e Assessore alla Cultura è dunque un progetto che non ha una identità.
Che non ha un vero e proprio senso. Che serve, forse, solamente a cercare di far dimenticare ai centesi che da 3 anni la nostra vera pinacoteca civica non ha visto muovere nemmeno un foglio: neppure un progetto. Nessun segnale di concreto recupero post sisma. Nonostante l’Amministrazione precedente avesse completamente portato a casa le risorse economiche per far partire i lavori. Insomma la vera Pinacoteca sembra destinata a un sonno eterno. La pinacoteca temporanea è trascurata e abbandonata a se stessa. Da mesi quadri e tele potrebbero ritornare a Cento ma non lo fanno.
Si sceglie invece di chiamare “grande mostra” temporanea quella che in realtà è la dotazione permanente di tele e pale di Guercino patrimonio della nostra Città. E si sceglie di ospitarla in un contenitore non idoneo come la fortezza della Rocca.
Se questo è un grande progetto culturale… Esprimere delusione è ben poca cosa rispetto ai veri sentimenti.
Non necessariamente mettendo insieme ingredienti di eccelsa qualità si ottiene un ottimo piatto. La Rocca è splendida”. Poi Lodi conclude: “Quelli di Guercino sono capolavori. Ma metterli insieme è come servire il gelato come farcitura di una ottima matriciana…”
