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ARGENTA – CERCOM: è sciopero generale

DiGiuliano Monari

Nov 14, 2014

cercomSciopero alla Cercom. Dopo l’incontro di inizio Novembre con la Direzione della Serenissima Cir, proprietaria dello stabilimento, si era già fortemente percepita una situazione di precarietà produttiva che non dava garanzie, dopo la ripresa di Settembre, ad un proseguo dell’attività.

Infatti, ieri 13 Novembre, è arrivata la richiesta dell’azienda di ricorrere nuovamente alla cassa integrazione a zero ore per altre 10 settimane, sino a fine Gennaio prossimo. La reazione dei Lavoratori e del Sindacato è stata quella di proclamare lo stato di agitazione entrando in sciopero. Oggi si è svolto urgentemente un incontro con il referente aziendale fra sindacato e lavoratori per approfondire la situazione e soprattutto per avere risposte concrete sull’impegno del  gruppo reggiano e le relative soluzioni che stanno adottando per  uscire da questa crisi dell’azienda che ha già visto otto mesi complessivi di fermata da Gennaio ad Agosto.

Per l’ennesima volta si è evidenziata la ferrea volontà della Serenissima di valutare e vagliare tutto il fattibile per salvaguardare l’occupazione e il futuro della Cercom e la ripresa di Settembre poteva essere la risposta concreta, almeno per il medio termine, se non fossero sorte complicazioni rispetto ad una partnership che doveva garantire quelle commesse di conto terzi ad oggi sostanzialmente non arrivate.

 

Come Lavoratori e Sindacato non siamo comunque ormai più nelle condizioni di “rimanere alla finestra” ancora con uno stabilimento completamente fermo. Quindi, pur prendendo atto di una crisi strutturale del settore e di un gruppo alla ricerca di soluzioni, la produzione deve continuare anche considerando che la Cercom è all’interno di un gruppo ceramico importante e non può essere lo stabilimento di Filo di Argenta quello che si deve accollare tutta la flessione del mercato della Serenissima Cir.

 

In attesa di una risposta la prossima settimana da parte della Direzione che confermi la possibilità di continuare, almeno in parte, l’attività produttiva, continua lo stato vertenziale con i lavoratori che garantiscono la presenza per  la salvaguardia degli impianti.

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