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Cambio di Maggioranza in Consiglio della Partecipanza di Cento?

DiGiuliano Monari

Gen 23, 2015

esterno partecipanza (1)“Dopo la spaccatura –  scrivono I Consiglieri Balboni Sandro – Borgatti Corrado – Borgatti Germano – Borgatti Renato – Gallerani Marco – Gilli Raffaele –  Minelli Renato – Pirani Massimo – Tassinari Alessandro –  , dovuta alle dimissioni di due Magistrati, della Maggioranza capeggiata dal Presidente Flavio Draghetti e dal vicepresidente Vasco Fortini e dell’inedita bocciatura del Bilancio di previsione, avvenute nel Consiglio del 22 dicembre scorso, quello che comunemente si identifica come “buon senso” imponeva la presa d’atto della situazione e le conseguenti immediate dimissioni dei responsabili di questo grave fallimento. 

Non essendo avvenuto ciò, otto Consiglieri hanno successivamente richiesto la convocazione di un Consiglio straordinario, per discutere della situazione venutasi a creare e dando per scontato che il “buon senso” avrebbe stavolta suggerito le dovute dimissioni, dando così la possibilità alla creazione di una nuova Maggioranza per la gestione di questi ultimi mesi rimasti prima delle elezioni naturali. In data 21 gennaio si è dunque tenuto il tanto atteso Consiglio straordinario e contrariamente a quanto il “buon senso” richiedeva, Il Presidente Draghetti e il Vicepresidente Fortini non hanno affatto presentato le dimissioni, finanche ipotizzare il Commissariamento da parte della Regione pur di non staccarsi autonomamente dalla Poltrona del comando. Dopo una discussione che definire “animata” significa usare un eufemismo, dieci Consiglieri (e quindi una nuova Maggioranza) hanno preso atto con rammarico della totale assenza del “buon senso” e si sono dati appuntamento al giorno successivo per richiedere, stavolta ufficialmente, le dimissioni della Presidenza e di quel che rimaneva della Magistratura. Nel pomeriggio del 22 gennaio si è dunque presentato alla segreteria della Partecipanza un documento firmato, che costringerà quindi formalmente ciò che un, a quanto pare, inesistente “buon senso” avrebbe imposto. Le considerazioni che si potrebbero fare a seguito di questa vicenda sarebbero tante, ma a dimostrazione che se il “buon senso” non esiste presso taluni, esiste eccome in talaltri, evitiamo di farne, dando ai Capisti la libertà di valutare questi  eventi e dando loro la rassicurazione che la nuova Maggioranza venutasi a creare, metterà nell’amministrazione della Partecipanza, tra l’altro, tutto il “buon senso” necessario.

 

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