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CENTO: cordoglio per la tragica morte di Leonard – lavorava da Borghi Imballaggi “un ragazzo d’oro”

DiGiuliano Monari

Gen 19, 2016

leonardo file morto via curato 17 gennaio 2016-1Di Giuliano Monari

La tragica scomparsa di Leonard File, da tutti conosciuto come ‘Leo’, avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi mentre era alla guida della sua Alfa 147 con a bordo la figlia più piccola di 12 anni rimasta ferita in maniera non grave, ha scosso tutta la comunità centese dove la famiglia File è molto conosciuta. Una grande famiglia costituita da molti tra fratelli, zii, zie e cugini che, negli anni, si sono fatti apprezzare per essere uniti e grandi lavoratori. L’incidente è avvenuto alle 2 di notte di domenica scorsa all’incrocio tra via Reno Vecchio e via del Curato. A quell’ora, Leo, dopo aver lasciato la casa di amici, nella palazzina dove viveva al civico 1 di via Borselli dove stava trascorrendo una serata di tombola, è salito in macchina e si è diretto in zona Giovannina dove la figlioletta più piccola stava festeggiando un compleanno insieme ad amici. La tragedia si è verificata pochi minuti dopo, al ritorno verso casa. All’incrocio con via del Curato è successo qualcosa per cui l’uomo non si è fermato allo stop ma ha tagliato l’incrocio ed è andato a schiantarsi contro una colonnina del gas metano morendo sul colpo. La bambina, sbalzata dal sedile posteriore, è rimasta ferita ed è ricoverata nel reparto di Pediatria di Cona. Cosa sia successo in quei tragici momenti saranno i carabinieri di Cento, intervenuti per i rilievi, a cercare di fare luce. L’uomo lascia due figlie, la moglie Iva con la quale era sposato da 17 anni, tanti parenti e l’anziano padre, mantenuto all’oscuro della tragedia dai familiari in Italia, che è giunto dall’Albania nella mattinata di ieri. Il papà dunque è arrivato lunedì mattina direttamente dall’Albania, precisamene da Elbasan dove vive e dove era ricoverato per un piccolo intervento. Ma sono i titolari della ditta dove lavorava Leo, la Borghi Imballaggi di via Bologna a Cento, e il cugino Armand a tracciare il profilo di Leonard. “Un ragazzo speciale – spiegano dalla Ditta – una tragedia che stentiamo ancora a credere. Leonard è stato l’ultimo della famiglia ad essere stato assunto qui – proseguono -, perchè sono in cinque, tutti cugini ed anche il cognato Aldo che lavorano da noi. Ragazzo dolcissimo, sempre sorridente e disponibile, tanto che – aggiungono i titolari – dopo un periodo di lavoro con contratti a termine, a fine anno avevamo convertito il suo contratto a tempo indeterminato”. “Un pezzo di pane – ci tiene a sottolineare il cugino Armand – questo era Leo”. Anche nel bar che frequentava solitamente, il Gambrinus di Piero Lodi, a poche decine di metri da dove viveva con la famiglia, lo conoscevano bene: “fin da quando avevamo il bar in Piazza del Guercino – racconta Piero – veniva spessissimo da noi ed era sempre allegro. Una famiglia che conosco bene, tutti grandi lavoratori. Bravissime persone. Ora, da quando ci siamo trasferiti in via del Curato, lo vedevamo un po’ meno, ma ogni tanto passava a fare colazione. Proprio una brava persona, mi dispiace veramente tanto”. Intanto la salma di Leonard si trova alla medicina legale di Ferrara a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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