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IL PROGETTO DO.MIN.A. PARTE DALLA FORMAZIONE

DiGiuliano Monari

Dic 3, 2018

Il progetto ‘DO.MIN.A. Dare voce alla violenza silente’, acronimo di Donne, Minori e Animali, approvato e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, nasce nel 2018 dalla Polizia Locale di Cento ponendo al suo centro la tematica della “violenza”focalizzata verso soggetti, donne, minori e animali, in apparenza distanti tra loro, ma di fatto legate dal sottile filo conduttore della “non comunicazione”.

Questo progetto, dal contenuto altamente innovativo, è stato recentemente presentato nella Sala di rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento durante un convegno organizzato dalla Polizia Locale e dal Comune di Cento: tra i suoi obiettivi prevede infatti momenti di formazione rivolti alle forze di polizia, nonché momenti di informazione rivolti alla cittadinanza.

Il convegno ha costituito un punto di partenza che ha consentito agli oltre 180 presenti, tra cui operatori di Polizia, avvocati, assistenti sociali e medici provenienti da diverse zone d’Italia, di acquisire strumenti formativi in ambito operativo dedicati alla prevenzione e al contrasto rispetto la violenza agìta nei confronti di questi tre soggetti. Il salto di qualità di questo progetto ha trovato concretizzazione nel momento in cui è emerso il convincimento che tutte e tre le tipologie deboli, oltre che ad essere contraddistinte dalla “non comunicazione”, trovano la loro massima espressione e realizzazione del vivere quotidiano all’interno del nucleo domestico.

La giornata formativa si è aperta con i saluti del sindaco Fabrizio Toselli e della consigliera regionale Marcella Zappaterra. L’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale, Antonio Labianco, ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento e formazione continua degli operatori di polizia, nonché l’impegno a divulgare il progetto verso altri corpi di Polizia Locale e forze di polizia, fornendo anche un concreto contributo alla realizzazione di quella che lo stesso Ministero dell’Interno indica come ‘sicurezza integrata’.

A seguire, l’intervento di Gianluca Albertazzi Responsabile Area Polizia Locale della Regione Emilia-Romagna incentrato sulle ragioni che hanno permesso di approvare e sostenere il progetto DO.MIN.A., anche in relazione alle problematiche di sicurezza sociale.

L’assistente scelto della Polizia Locale di Cento, Michela Bosi, ha poi esposto il “perché DO.MIN.A.”, fornendo una spiegazione dei punti cardine e del contenuto del progetto, anche con supporto di videoclip appositamente realizzato, evidenziando l’istituzione del Nucleo Anti Violenza (N.A.V.) all’interno del Corpo della Polizia Locale di Cento, presentando inoltre il libro “Conoscenza Consapevolezza Collaborazione – un traguardo che la polizia giudiziaria deve raggiungere per dar voce alla violenza silente”, scritto dalla stessa e dal collega ispettore superiore Massimo Perrone, distribuito gratuitamente ai partecipanti per l’occasione.

Gli interventi esposti dai relatori referenti del progetto, nonché operatori appartenenti al NAV, assistente scelto Michela Bosi, agente scelto Rita Taddia e ispettore superiore Massimo Perrone della Polizia Locale di Cento, sono stati arricchiti dai contributi forniti da figure professionali del calibro di Ciro Alberto Savino, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara, di Francesca Sorcinelli, presidente nazionale LINK-Italia, di Silvia Marzocchi, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna nonché dell’avvocato Barbara Iannuccelli, legale dell’associazione Penelope Onlus, ognuno in relazione alle specifiche competenze, riscuotendo particolare interesse ed attenzione sulle tematiche tecnico-operative incentrate nell’ambito delle violenze nei confronti di minorenni, delle donne e degli animali, da parte degli intervenuti.

Gli ottimi contenuti del convegno hanno inoltre avviato da subito un proficuo interessamento anche al di fuori del contesto locale scavalcando i confini comunali, portando DO.MIN.A come esempio di buone prassi in diverse realtà d’Italia riconducibili non solo alle polizie locali, ma anche ad altre forze di polizia, avvocati, psicologi, associazioni animaliste e varie, in modo da favorire un reciproco scambio di esperienze sui temi trattati, formare una rete intercomunale e un’uniformità operativa il più possibile estesa a livello nazionale.

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