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ILLECITI CONT RO IL REDDITO DI CITTADINANZA: LA GUARDIA DI FINANZA FERRARA HA DENUNCIATO 22 INDEBITI PERCETTORI. RECUPERATI 160.000 € DI CONTRIBUTI

DiGuardia di Finanza

Ago 20, 2021


I finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara, nell’ambito della sistematica azione di
contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, in sinergia e collaborazione con
l’INPS, hanno individuato 22 soggetti che hanno illecitamente ottenuto il reddito di
cittadinanza, utilizzando dichiarazioni e/o documenti falsi, oppure omettendo le
informazioni dovute nella dichiarazione sostituzione unica (D.S.U.).
Oltre alla denuncia, i percettori del sussidio sono stati segnalati all’INPS per la revoca
e/o la sospensione del contributo e per il recupero delle somme già erogate, che si
aggirano ad una cifra di circa 160.000 euro.
In un primo filone investigativo, la Compagnia di Ferrara, attraverso una mirata attività
info-investigativa e con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha approfondito la
posizione reddituale e patrimoniale di 18 cittadini stranieri: 4 rumeni, 4 pakistani, 4
afgani, 3 nigeriani, 2 bengalesi, 1 siriano, che hanno falsamente autocertificato, nelle
istanze prodotte per ottenere il sussidio, di essere, da lungo periodo di tempo, residenti
in Italia, percependo sussidi mensili dai 500 ai 700 €.
In questi casi la normativa richiede, per i cittadini stranieri, la sussistenza di un doppio
requisito per richiedere ed ottenere il “Rdc”: la residenza in Italia da almeno 10 anni, di
cui gli ultimi due in modo continuativo al momento della presentazione della domanda e
per tutta la durata del beneficio erogato e il possesso della cittadinanza di un Paese
U.E. o di un permesso di soggiorno permanente o di lungo periodo (per gli extra
comunitari).
Un’ulteriore attività informativa ha portato a scoprire altri 4 casi irregolari. Il Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria di Ferrara, ha denunciato 4 extracomunitari (3 nigeriani e
1 albanese) che nelle relative D.S.U. hanno falsamente attestato di essere disoccupati,
mentre di fatto risultavano titolari di attività commerciali (ambulanti, rivenditori di auto,
titolari di imprese di pulizia) dalle quali traevano il sostentamento per i rispettivi nuclei
familiari.
Gli interventi confermano l’ulteriore impulso profuso della Guardia di Finanza nell’azione
di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica e a tutela
dell’economia nazionale, a beneficio delle famiglie realmente bisognose, cui deve
essere prioritariamente indirizzata, soprattutto in questo particolare momento storico,
ogni azione economica di sostegno.

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