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PARTECIPANZA CENTO: I Consiglieri, Gallerani Mirco, Minelli Renato, Tassinari Alessandro: “DISASTRO CINESE IN PARTECIPANZA, Donne senza diritti e Uomini senza terra e soldi”

DiGiuliano Monari

Giu 9, 2020


Sono i Consiglieri: Gallerani Mirco, Minelli Renato, Tassinari Alessandro che, attraverso un comunicato stampa, sottolineano che: “La vicenda ha dell’incredibile, anche se la discriminazione delle donne è una inaccettabile realtà consolidata da tempo, attraverso dinieghi,omissioni, finzioni ed ipocrisie istituzionali.
E’ un delitto verso la Costituzione e tutte le leggi emanate in oltre 70 anni,ultima delle quali la Legge 168 del 20 novembre 2017, che stabilisce e regola come una proprietà collettiva la Partecipanza Agraria di Cento.
La novità consiste nel fatto che l’attuale governo dell’Ente, pur con la proprietà di 1.600 ettari di terreno ed un deposito bancario di circa 4,5 milioni di euro, non è riuscito ad effettuare la divisione dei capi e liquidare l’opzione in denaro a coloro a cui avevano proposto tale scelta.
Sono così almeno 1.093 i capisti rimasti senza nulla, ma anche i 212 che hanno richiesto il capo non hanno avuto l’assegnazione definitiva del terreno, perché hanno ricevuto una preassegnazione (assegnazione provvisoria), a cui dovrebbe far seguito una non meglio precisata identificazione del terreno, quindi di certo non vi è nulla.
Inoltre, i capisti che hanno ricevuto la preassegnazione si sono visti assegnare solo capi di mq. 5.800, mentre quelli, pur previsti dallo Statuto e dal regolamento divisione dei capi 2019, di mq. 7.733 e mq. 9.666 non sono stati distribuiti.
Solo ora, ci si accorge che lo Statuto della Partecipnza non consente di liquidare denaro al posto di terreno ed occorre modificare alcuni articoli dello Statuto.
Solo ora, compare un documento datato 29 maggio 2020, nel quale il segretario dirigente dell’Ente dice che “Non è possibile un utilizzo provvisorio dell’avanzo di amministrazionese non a seguito di una riforma dello Statuto”.
Solo ora, il segretario dirigente mette nero su bianco che: “Di conseguenza si rende necessario predisporre una modifica dello Statuto da proporre all’Assemblea dei capisti … La modifica dovrà riguardare il principio dell’ “Opzione”.
E’incredibile come, una divisione prevista da 20 anni sbatta contro uno Statuto in vigore, per quanto riguarda la divisione, da oltre 40 anni e che il segretario, in quel ruolo da oltre 30 anni, si accorga solo a fine maggio 2020, che quello che si voleva fare nel 2019 non è possibile.
I danni per la mancata divisione e la liquidazione della medesima aumentano man mano che passano i giorni e oggi, a causa di terreni incolti, sono stimabili in almeno 500 mila euro.
Dell’intera vicenda, i Consiglieri di PARTECIPANZA ATTIVA hanno investito la Regione tramite esposti, che coinvolgono i dipartimenti legislativi, agricoltura e foreste, e pari opportunità.
La terra c’è, i soldi pure e non resta che dire che la sola cosa che manca è l’intelligenza”.

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