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Recuperate attrezzature per un valore di 100.000 euro dai Carabinieri di Ferrara – Determinante la collaborazione tra le diverse Compagnie di Ferrara, Savona e Pdova

DiGiuliano Monari

Ott 15, 2013

carabinieri campagna

Nel mese di agosto 2012, il titolare di una ditta di demolizioni del savonese, aveva denunciato presso la più vicina caserma dei Carabinieri, il furto avvenuto in uno dei cantieri ove effettuavano dei lavori. Si trattava, nello specifico, del furto di alcuni attrezzi da lavoro e bracci meccanici il cui valore commerciale ingente, superava di fatto i 100.000 euro. Il reato si era verificato all’interno di un’area dismessa, ove gli ignoti ladri, avevano approfittato sia del fine settimana estivo che della totale assenza di personale addetto al controllo dell’area stessa. Nel mese di ottobre poi, lo stesso titolare si è ripresentato presso quei Carabinieri, riferendo questa volta di essere stato contattato dalla ditta produttrice degli attrezzi (informata a seguito del furto)  da dove gli avevano comunicato che una Società con sede in Ferrara, tra il 6 ed il 7 ottobre 2013, aveva avanzato richiesta di pezzi di ricambio proprio di due cesoie idrauliche marca “Mantovani”, fornendo nell’occasione, le rispettive matricole. La ditta allora, riscontrato che le matricole indicate nella richiesta corrispondevano perfettamente a quelle comunicate da quella che aveva patito il furto, non ha esitato ad informare il denunciante dell’accaduto. I Carabinieri del savonese quindi, appreso quanto riferito dall’uomo, a loro volta si sono attivati quanto prima, contattando i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ferrara che, messi a conoscenza dell’accaduto, non escludendo che il materiale potesse essere ancora nell’attuale disponibilità della ditta corrente in Ferrara, si sono recati quanto prima all’interno del cantiere indicato dove, presi contatti con i titolari, hanno effettivamente potuto accertare la presenza di una cesoia idraulica, un frantumatore idraulico ed un martello idraulico, tutto materiale riconducibile al procedimento penale instaurato a Savona, in quanto, oltre a corrispondere  per  modello e matricola, veniva immediatamente riconosciuto dal denunciante che opportunamente, era stato fatto giungere sul posto. Nell’occasione, i titolari hanno riferito agli uomini dell’Arma estense che l’attrezzatura era stata acquistata da una ditta di Cittadella (PD), per un pagamento concordato pari a 20.000 euro poi avvenuto in compensazione con cessione di rottame. Sottolineavano tuttavia di non aver mai sospettato della provenienza furtiva di quel materiale poiché il prezzo appariva congruo al valore di mercato e l’azienda era da loro conosciuta da tempo. Tanto erano in buona fede che avevano loro stessi scritto alla casa costruttrice,  fornendo tanto di matricola e  foto dell’attrezzatura. Nel corso nella verifica poi, è venuto fuori anche che un BMW X5 era colpito da un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip di Padova per mancati pagamenti e restituzione alla società di leasing, motivo per il quale si è provveduto ad eseguire il sequestro del bene per un valore anche questo di oltre 20.000 euro. Appreso questo, immediatamente, personale del Nucleo Operativo e Radiomobile di Ferrara si è recato a Cittadella (PD) dove ha rinvenuto ulteriore attrezzatura, anche questa volta riconosciuta   dal denunciante come quella a lui asportata. Si trattava in particolare di un’altra cesoia idraulica e di un polipo idraulico. Certi che tutto quanto rinvenuto fosse riconducibile al furto denunciato in agosto a Savona e su indicazione delle rispettive Autorità Giudiziarie interpellate, gli uomini dell’Arma ferrarese hanno così provveduto a restituire il tutto direttamente all’avente diritto. Parliamo di materiale per un valore complessivo di oltre 100.000 euro di cui la ditta è tornata in possesso. Anche il titolare della ditta di Cittadella (PD), a sua volta, sentito in merito al possesso di quei pezzi,  ha riferito di averle acquistate a sua volta da un’altra ditta del padovano, motivo per il quale, le ulteriori indagini necessarie per risalire alla filiera che ha portato i pezzi dal luogo del furto a quello in cui sono stati rinvenuti, sono state dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Ferrara, girate ai rispettivi Comandi dell’Arma interessati per competenza. L’efficienza e la collaborazione tra i Reparti dell’Istituzione ha garantito il buon esito delle attività.

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